Novità per i lavoratori: dal 2019 le pensioni slittano a 67 anni
Vi è una buona e una cattiva notizia in merito al tema delle pensioni.
La prima riguarda l’aumento dell’aspettativa di vita rispetto al 2015; la cattiva è relativa al prolungamento del periodo lavorativo. Al tempo stesso andrà così ad allontanarsi il pensionamento per anzianità.
L’Istat ha confermato che, dal 2019, per uscire dal mondo del lavoro bisognerà avere 67 anni, proprio come prevede la riforma Fornero.
Pensioni posticipate: in Italia si vive più a lungo
Secondo i dati ufficiali, emerge che i cittadini italiani hanno una speranza di vita alla nascita pari a 82,8 anni. Si tratta dell’aumento del +0,4 rispetto al 2015, il +0,2 sul 2014. Rispetto al 2013 si allunga così il periodo di vita di circa 7 mesi. L’aspettativa di vita ha così recuperato terreno rispetto al momento di calo del 2015, quando vi fu un forte eccesso di mortalità.
Come ci si aspettava, è più elevata la vita per le donne, che arrivano a una media di 85 anni; gli uomini invece arrivano a 80,6 anni. L’Istat ha spiegato che questo dato positivo è dovuto all’abbassamento dei rischi di morte. Tra gli 80 e gli 89 anni, per gli uomini si riduce la morte del 37%, mentre per le donne si sale addirittura al 44%.
Se facciamo poi un riferimento con le tendenze registrate fino a 40 anni fa, la probabilità di decesso nel primo anno dalla nascita è ridotto di ben 7 volte. E si dimezza anche il rischio di morte a 65 anni di età.
Il Pd si schiera contro le pensioni a 67 anni
La notizia non ha solo fatto preoccupare molti lavoratori e i sindacati, ma è anche la politica a prendere una posizione contraria contro l’aumento dell’età per le pensioni. Il Partito democratico si schiera contro lo scatto automatico che è legato alla speranza di vita.
Maurizio Martina, vicesegretario e ministro dell’Agricoltura, ha fatto notare che non tutti i lavoratori sono uguali e le norme sull’aumento automatico dell’età pensionabile dovranno “essere riviste”, rinviando l’entrata in vigore di questo meccanismo.
La pensa così anche Gianni Cuperlo, che chiede a gran voce di fermare l’automatismo, definendo questa scelta come “un atto di buon senso”. Viene infatti fatto notare che “fare il manovale non è come occupare una cattedra all’università”.
Mancano diversi mesi al 2019, ma per bloccare l’aumento dell’età pensionabile bisognerà agire in fretta, partiti politici permettendo!