Cosa significa stop loss nel trading
Per chi intenda effettuare un trading proficuo, l’imperativo è quello di usare nel modo migliore gli strumenti a disposizione, non solo per poter prevedere la direzione in cui si muove il mercato, ma anche per approntare una rete di sicurezza intorno al proprio investimento.
Va comunque sempre ricordato che una rete di sicurezza non serve solo a far guadagnare, ma anche ad evitare perdite disastrose, ottimizzando quindi la resa di un’operazione nelle condizioni date.
Tra gli strumenti più noti in tal senso, e quindi largamente usati dai trader, sia quelli alle prime armi che professionisti, c’è anche lo stop loss.
Cos’è lo stop loss
Lo stop loss è l’ordine automatico con cui il trader decide di chiudere una posizione, ove questa raggiunga un livello di prezzo scelto preventivamente. Può essere inserito sia su un ordine di apertura, sia su una posizione già aperta e si può modificare o cancellare senza costi aggiuntivi. Si tratta in particolare di uno strumento tecnico chiamato a realizzare tre risultati:
- posizionare il proprio capitale in funzione del risultato che si intende ottenere;
- evitare di mantenere una posizione in perdita ad oltranza esponendosi ad una rotta devastante;
- permettere di chiudere in attivo i rally vincenti, uscendo al momento giusto.
Le regole auree dello stop loss
Lo stop loss, per poter avere la sua efficacia, deve rispondere a tre regole auree:
- entrare su un prezzo ben preciso, frutto di attenta analisi preventiva. In tal modo lo stop loss viene piazzato a breve distanza dal punto di ingresso, in una posizione che può essere raggiunta dai prezzi soltanto nel caso in cui l’analisi fosse errata, permettendo di uscire senza eccessivi danni da un trade perdente, rianalizzare la situazione e magari rientrare ad un prezzo più congruo;
- determinare il capitale da rischiare, sapendo quanto sia importante che il prezzo di uscita in perdita risulti più vicino al prezzo di ingresso sul mercato nei confronti di quello di uscita in attivo;
- costruire la propria strategia in anticipo. Occorre cioè analizzare in anticipo i prezzi di ingresso e di uscita sia in perdita che in profitto e, soprattutto, lo stato del mercato, in quanto basarsi sull’istinto o sull’impulso del momento per entrare sul mercato, magari attenendosi ad informazioni frammentarie, pone le basi per perdere il capitale investito.
Principali metodi di stop loss
I metodi più usati per determinare lo stop loss, sono tre:
- lo stop a distanza fissa, ovvero il suo posizionamento ad un determinato numero di pip in ogni operazione aperta. Ad esempio, i trader sul corto periodo utilizzano lo stop loss fisso di 10 pip sui grafici a 1 minuto, altri che invece preferiscono lavorare sui grafici a 15 minuti fissandolo a 30 o 40 pip di distanza;
- lo stop a quantità monetaria fissa, in cui si prescinde dalla distanza dello stop loss e della trade, rischiando sempre la stessa quota di capitale. In questo caso si può optare per un rischio massimo di 100 euro ad ogni operazione, rendendo però necessario il calcolo della grandezza della posizione in relazione alla distanza dello stop loss. Nel caso in cui lo stop loss sia distante 20 pip, si potrà aprire una serie di posizioni in cui ogni pip corrisponda a 5 euro (20×5€=100€);
- lo stop in percentuale del capitale si decide di rischiare una percentuale calcolata sul proprio account, solitamente attestata tra l’1% e il 2%, sempre comunque sotto il 5%. È un metodo più efficace del precedente perché fornisce un criterio meno arbitrario per calcolare la somma da rischiare.
Lo stop loss si può spostare
Va infine ricordato che lo stop loss si può spostare in base alle condizioni del mercato. L’importante è che lo si faccia con cognizione di causa, rimanendo all’interno della consueta strategia di trading e senza operare in maniera troppo repentina, bensì attendendo che arrivino conferme convincenti da parte del mercato, ad esempio confidando nelle notizie del calendario economico o negli indicatori tecnici.