Multe non pagate? Da luglio si può pignorare il conto corrente
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione non potrà solo pignorare il conto corrente del debitore per debiti fiscali e cartelle esattoriali. Arrivano pesanti novità! Anche davanti a multe automobilistiche non pagate potrà essere prelevata la somma di denaro. Tale operazione può avvenire anche senza passare dal giudice.
L’Agenzia, che ha integrato la vecchia Equitalia, potrà agire in questo modo a partire dal primo luglio. Nel giro di un mese potrà così mettere mano direttamente nei conti bancari di contribuenti e delle imprese.
Nuovi provvedimenti del Fisco sulle multe mai pagate
In base a quanto è stato spiegato dalle associazioni di consumatori questa novità potrebbe colpire decine di migliaia di persone. La multa mai pagata è solo uno dei tanti nuovi provvedimenti che colpiranno le persone che non hanno pagato le cartelle.
Ma nello specifico saranno inserite ulteriori spese, legate per esempio ai contributi Inps, ai bolli auto non saldati o alle eventuali tasse da versare.
Tale comportamento arriva in seguito all’abolizione di Equitalia da parte di Matteo Renzi. La decisione presa lo scorso anno però non ha portato all’addio reale a Equitalia, che ora è sostituita dalla stessa Agenzia delle Entrate-Riscossione. Quest’ultima ha acquisito di diritto il titolo di riscuotere tali spese.
Una decisione che porta l’Agenzia ad accedere ai dati delle varie banche che sono in possesso del Fisco. Si potrà così vedere le somme dei conti corrente di tutti i contribuenti sotto controllo. E il pignoramento è all’ordine del giorno!
Il provvedimento però non sarà automatico
Se è vero che l’Agenzia potrà decidere se pignorare il conto più sostanzioso è altrettanto vero che l’incasso non sarà automatico.
Ogni contribuente sarà notificato con avvisi ed eventuali solleciti del pagamento. Se entro 60 giorni non riuscirà a mettersi in regola, allora si provvederà con il recupero coattivo che viene legato al pignoramento.
Davanti a una notifica è quindi opportuno trovare una soluzione e, eventualmente, chiedere di poter rateizzare l’importo da pagare. O eventualmente sarà possibile fare ricorso.