Guida per il trading con le soft & hard commodities
Il fascino delle raw materials non delude mai gli investitori e i traders più o meno esperti. Anche per chi si avvicina all’affascinante mondo del trading e della compravendita di titoli, di opzioni binarie e di ogni altro asset che possa arrecare valore e portare ad introiti, le materie prime rimangono ad oggi l’asset più scambiato all’interno dei mercati regolamentati e Over The Counter (OTC) ovvero, quelli “aperti” e non soggetti a regole.
Sicuramente il fascino delle materie prime che soggiacciono ai contratti per differenza (EFC) ed ai fondi ha destato il grandissimo interesse, soprattutto negli ultimi anni di crisi economica e di bolle speculative sui mercati finanziari (Dot Com Crash), di operatori big bancari statunitensi del calibro di Goldman Sachs, Morgan Stanley e Jp Morgan. Questi colossi intermediari sono entrati in possesso di informazioni riservate, tali da riuscire a capire la direzione delle quotazioni delle materie prime e di sfruttarle a proprio vantaggio per introitare maggiori profitti.
Si tratta di considerazioni che ci aiutano a capire come le potenzialità delle materie prime ed il loro valore economico sul mercato delle compravendite e delle negoziazioni di tali assets sia destinato a salire a beneficio dei traders e brokers professionisti e dei piccoli investitori privati.
Materie Prime: come fare trading online?
Investire in materie prime come il petrolio, l’oro, l’argento, il palladio, il mais, il rame, il caffè, lo zucchero, il cacao, il cotone etc. è diventato un mercato semplice ed attuale grazie alla capacità dei broker online di approntare al bacino di utenza business e privata, piattaforme telematiche di compravendita asset come Plus500, MT4 WebTrader, MT4 Trader Pro, Xtrader Pro, ActiveTrades, eToro e tante altre.
Grazie alla moderna tecnologia di compravendita telematica coloro che vogliono investire e fare trading non sono obbligati ad acquistare direttamente le materie prime sulle Borse merci, ma possono sfruttare i CFD (contratti per differenza). Si parla, in tale senso, di Exchange Traded Commodities (ETC), i quali sono strumenti finanziari o asset emessi a fronte dell’investimento diretto dell’emittente o in materie prime fisiche o in contratti derivati su materie prime.
In questo senso, l‘investitore investe in prodotti che hanno come sottostante quelle materie prime e risulta possibile fare operazioni di compravendita ad un prezzo che ricalca il valore economico dei beni stessi. Ovviamente, come sui mercati generali, il valore economico ed il pricing degli assets viene a dipendere dallo scambio e dal punto di incontro tra domanda ed offerta scambiato e presente per gli stessi. Si tratta di un’operazione di compravendita disponibile e molto apprezzata su tutte le migliori piattaforme di investimento telematiche. Queste operazioni di trading su materie prime avvengono con costanza e con cadenza quotidiana, garantiscono la possibilità di guadagno facile, veloce, pur investendo un capitale finanziario iniziale anche di esigua entità.
Materie prime: come sono classificabili nel trading?
Nella moderna “scienza” del trading, le materie prime sono classificabili nel modo seguente (si deve notare che l’ordine ricalca il grado di rilevanza e di preferenza mostrata dai traders):
- materie prime energetiche, tra cui troviamo il petrolio;
- i metalli preziosi tra cui l’oro, il platino, l’argento e il rame
- le materie prime agricole in cui rientrano di diritto mais, soia, caffè, cotone e cacao, oltre le materie prime da allevamento come i capi da bestiame.
Se le operazioni di trading avente ad oggetto l’oil sono rimaste per lungo e troppo tempo le principali con la conseguenza della “monopolizzazione” delle negoziazioni a favore dell’oro nero (“petrolio”, una hard commodity); oggi, hanno assunto un ruolo sempre più rilevante le c.d. soft commodities. Le soft raw materials sono le materie prime che sono meno influenzabili dalle politiche della domanda o dell’offerta arbitrarie.
Madre Natura decide in merito alla loro abbondanza; esse si trovano in agricoltura e la loro quotazione non è determinata come per i prodotti energetici o, in parte, per i preziosi dal punto di incontro tra domanda ed offerta. Si pensi, ad esempio, ai famosi chicchi di caffè che consumiamo macinati e torrefatti in una tazzina di espresso, fare scommesse future sulla convenienza dell’investimento, partendo dalle quotazioni storiche, non è assolutamente esatto.
Per i chicchi di caffè la quotazione ed il valore economico non è scandito dal quantitativo scambiato all’interno dei mercati finanziari, ma dalla forza dei monsoni che desta timore per i trader, i quali devono oculatamente monitorare l’andamento delle alluvioni che colpiscono l’Indonesia ed il Vietnam, i principali paesi torrefattori. La stagione dei monsoni, le alluvioni ed il meteo influenzano l’andamento più o meno “altalenante” delle compravendite scambiate sui mercati borsistici. Le condizioni meteo e le temperature impattano fondamentalmente sulle quotazioni future del caffè.
Trading delle soft commodities: i limiti dell’analisi tecnica
Per le materie prime agricole o soft commodities, l’analisi tecnica è superata e ha poco senso applicarla. Ricordiamo, in questa sede, che essa è lo studio dell’andamento dei prezzi dei mercati finanziari nel tempo, allo scopo di prevederne l’andamento nelle compravendite future di trading.
L’analisi tecnica è la teoria attraverso la quale è possibile prevedere l’andamento futuro del prezzo di un bene quotato (reale o finanziario), studiando la sua storia pregressa. Viene utilizzata spesso dai trader come driver per le loro scelte di investimento ma, nel caso del trading delle soft commodities, occorre prendere in considerazione altri drivers.
Soft commodities: quali drivers da tenere in considerazione?
Una volta compreso il fatto che fare previsioni sulle quotazioni delle soft commodities ricorrendo ai dati storici è piuttosto limitante e senza senso, occorre capire come muoversi in questo mercato. Quali fattori determinanti occorre tenere in considerazione per fare previsioni attendibili? Pochi sono gli elementi decisionali e i drivers su cui si può fare affidamento per fare previsioni sulle quotazioni delle materie prime agricole ed animali:
- stock theory ovvero capire quanto la materia prima sia rara, per questo le quotazioni saranno “rialziste”,
- le condizioni climatiche, la temperatura, il vento, l’acqua possono far aumentare o meno il pessimismo dei traders (lo abbiamo potuto comprendere per i chicchi di caffè),
- le fasi congiunturali dell’economia non hanno alcun impatto sulle soft commodities a differenza di quelle hard.
Concludiamo questa guida con un piccolo esempio pratico. Consideriamo il caso “particolare” del mais, materia prima agricola il cui principale impiego è quello di essere destinato ad uso alimentare per gli uomini e come mangime per il bestiame. Il caso del mais è piuttosto peculiare nel trading e si distingue dalle altre soft commodities. L’andamento delle quotazioni di questa materia prima è “stressato”, spesso alterna lassi temporali di prezzo “rialzista” con andamenti “ribassisti”.
L’impennata dei prezzi del mais vengono a dipendere non tanto dal clima sfavorevole alla produzione agricola, quanto dal picco della domanda per ragioni industriali ed dal suo potenziale di essere un equivalente energetico. Si pensi alla produzione di etanolo: il mais è assimilabile ad un prodotto energetico come il greggio, la cui quotazione dipende dalla domanda e dall’utilità economica derivante dal suo impiego ad uso industriale.