Duro stop dell’Italia: spread alle stelle e consumatori in fuga
Notizie positive in merito all’andamento del nostro Paese? Non troppo! In seguito allo scontro al Quirinale, che ha fatto saltare il tentativo di governo di M5S e Lega, l’Italia è in fase critica. I consumatori perdono la fiducia e le imprese non sono da meno, come analizzeremo di seguito.
I dati dell’Istat parlano chiaro, e mostrano una situazione di stallo dalla quale sembra complicato uscire. E questa fase è iniziata lo scorso 4 marzo 2018.
Consumatori in calo e mercati che zoppicano
Il primo punto da considerare è legato allo spread, che vola alle stelle e tocca prima i 260 punti, per arrivare poi a quota 256 e schizzare a 320. Il secondo aspetto è legato al conseguente crollo della fiducia dei consumatori italiani per il mese di maggio.
Si è, infatti, passati a un indice di 113,7, partendo da 116,9. E non sono da meno le imprese, che fanno registrare una flessione di fiducia da 105,0 a 104,7.
Si parla di valori che sono i più bassi in assoluto dallo scorso settembre, per un calo che è legato alle attese sulla situazione economica dell’Italia. Sono diversi i fattori che incidono sul livello di fiducia dei consumatori:
- fattori personali: scende da 108,0 a 107,7;
- fattori economici: da 141,8 a 132,6, valore che mostra così flessioni più marcate.
Qual è stata la reazione delle imprese?
Non è migliore la situazione per le aziende che operano in diversi settori. Diminuisce la fiducia per chi opera nelle costruzioni (valore in calo di 1,1 ) e per il settore dei servizi (0,4 in meno). Va detto che per le costruzioni, si stima un miglioramento sugli ordini, da aggiungere alle stime, in ribasso, per le aspettative di occupazione.
Resta invece stabile la manifattura e riesce addirittura ad aumentare la situazione nel commercio (da 97,6 a 99,8). Purtroppo però le attese sulla produzione restano in calo.
Detto questo però è bene non allarmarsi. Se, infatti, ci concentriamo sul commercio al dettaglio, è vero che i i giudizi sulle vendite sono in peggioramento, ma al tempo stesso si prospetta un aumento sulle vendite future.