Arriva il contatore unico condominiale? La proposta e le polemiche
Sembra proprio che entro la fine dell’anno, o al massimo entro la primavera del 2020, in diverse realtà selezionate, si arriverà a dire addio al contatore personale dell’acqua (che si trova in ogni appartamento).
Questi sono i rumors che si concentrano soprattutto su 28mila appartamenti bresciani, che potrebbero essere usati come test per un progetto ben più ampio e ambizioso. Si va verso l’idea del contatore unico!
L’idea è quella di andare a produrre una sola bolletta per l’intero condominio, e dovranno poi essere tutti i condomini a dividere la somma tra i diversi appartamenti. Sarebbe una scelta quasi obbligata, che vuole essere ampliata a livello nazionale, ma ha già creato grande polemica.
Diverse persone che si occupano dell’amministrazione condominiale hanno, infatti, sottolineato che si tratti di una questione priva di fondamento giuridico. Ma questo progetto prende il via diversi anni fa, anche se si è reso molto più insistente da un paio di anni!
La polemica sul contatore unico
Erano gli anni ’60 – ’70 quando venne introdotta questa questione legata alla fornitura dell’acqua, e il problema non è mai stato abbandonato o considerato a dovere. La ripartizione dell’acqua per i diversi condomini italiani rappresenta di certo un tema importante, che può portare a discussioni e liti. Il motivo? Non sempre gli appartamenti di grandi dimensioni sono abitati da un nucleo familiare numeroso. E nonostante il numero dei membri dell’unità in questione, tenderà sempre a pagare di più rispetto a un appartamento piccolo, dove magari vivono più persone.
E’ in questo caso che ci si deve dotare di un contatore individuale di acqua, in modo da poter contestare e dimostrare il proprio consumo. Non a caso, per molti, la competenza che ha ogni gestore, trova fine nel momento in cui si arriva davanti a una proprietà privata. Quindi ciò che viene controllato in strada è ben diverso rispetto al tipo di controllo singolo che si può fare a livello di singole abitazioni.
Quali sono le paure?
Le sigle che sostengono gli amministratori di condominio fanno notare che il rischio primario in questa situazione è quella della morosità. In che modo? E’ vero che con questa operazione si vuole andare a ridurre i costi di fatturazione, ma si carica anche il livello di morosità tra cittadini.
C’è infatti il rischio che gli utenti che sono sempre stati precisi e puntuali nei loro pagamenti, debbano fare i conti con i vicini che non pagano. Per non parlare poi delle tensioni e problematiche interne che potrebbero sorgere!
Insomma, il test di Bergamo sembra quindi non incoraggiare moltissimo sul piano nazionale, soprattutto se consideriamo che vi è un’ultima enorme problematica: il rischio di pagare bollette più care. Situazione preoccupante, se consideriamo che attualmente le nostre bollette prevedono una quota extra per a coprire chi non paga!