Come il giro d’affari delle banche sta cambiando nell’era digitale
I tempi in cui le banche detenevano il monopolio assoluto delle operazioni finanziarie sembrano essere ormai un lontano ricordo. Il processo di liberalizzazione dei servizi ha portato molti istituti di credito e finanziarie, sospinti soprattutto dal web, a emettere sul mercato dei nuovi prodotti considerati molto interessanti e facilmente accessibili in modo rapido.
Ne sono un esempio lampante i conti correnti online, considerati sempre più “smart” e quindi amati per le grandi comodità offerte. In questo quadro spiccano prodotti molto conosciuti, come ad esempio N26 per i privati e Soldo per le aziende. Se da un lato queste realtà hanno assunto i connotati della banca, almeno in termini di registrazioni societarie, per contro si dichiarano le “nuove banche del ventunesimo secolo” ed hanno dei canoni, intesi come insieme di politiche aziendali, completamente differenti da quelli che per anni siamo stati abituati ad accostare alle banche classiche.
Ecco allora che i tempi in cui si vedeva quella gigantesca zucca al centro della pubblicità televisiva, a cui va sicuramente il merito di aver aperto una nuova epoca abbattendo tutti i primi pregiudizi su questa tipologia di servizio, o degli spot al grido della “banca che semplifica la banca“, sono stati letteralmente sostituiti da un’era completamente digitale. Un’epoca in cui moltissime persone ogni giorno aprono online un nuovo conto corrente nel giro di pochi minuti e alla quale le banche stesse sono state costrette ad adattarsi.
Una realtà fatta anche di pagamenti elettronici totalmente semplificati, dove gruppi di altissimo interesse come SumUp, Izettle e Square permettono agli esercenti di ottenere il tanto criticato Pos spesso anche mobile (ovvero lettore per i pagamenti elettronici che può essere portato con sè) senza dover sostenere tariffe molto alte e commissioni che una volta venivano stabilite uniformemente dalle banche che detenevano il monopolio di questi dispositivi.
E come non prendere in analisi le tanto attese e al tempo stesso temute Criptovalute che secondo molti analisti potrebbero rappresentare la moneta di un futuro non più così lontano. E’ vero che al momento non rappresentano ancora una reale minaccia al potere, ancora forte, delle banche ma è altrettanto vero che anche i primi conti correnti o prestiti online non sembravano esserlo e oggi invece le banche stesse sono costrette a creare dalle proprie costole delle corporate totalmente dedicate ai conti online.
Forse è per questa ragione che le banche stavolta non vorrebbero farsi trovare impreparate e guardano con curiosità alle varie Banche Centrali mentre ipotizzano una versione elettronica delle loro valute. Insomma è evidente che le banche detengono ancora una grande importanza nella società contemporanea ma è innegabile che i loro interessi siano stati notevolmente intaccati dalle liberalizzazioni e dal progresso tecnologico che ha portato alla diffusione di tantissimi prodotti alternativi, anche in ambito finanziario e della gestione dei risparmi.