Cessione del quinto, cosa c’è da sapere
Può capitare a tutti nella vita, e a maggior ragione nei momenti di crisi economica come quello che stiamo vivendo, di avere necessità di un prestito. Può servire per esempio per acquistare un’auto con cui andare al lavoro, o anche per sistemare qualche spesa arretrata o qualche lavoro in casa. Quello che è importante, è poi organizzarsi per ripagarlo comodamente senza che questo intacchi la quotidianità o, peggio, crei ansia. Perché in tal caso si sarà passati, come si suol dire, dalla padella alla brace.
Lo stipendio come garanzia
Insomma, se manca liquidità, una soluzione bisogna pur trovarla. Se non si hanno risparmi da parte, o qualche amico o parente nelle condizioni di poterci fare un prestito, è necessario rivolgersi a una finanziaria o una banca. Molti istituti hanno prodotti adatti a tutti, come il prestito Intesa San Paolo; fruibile sia dai dipendenti pubblici che privati, può essere richiesto dai 18 agli 83 anni.
Questi istituti chiedono ovviamente delle forme di garanzia; a tutela loro, ovviamente, ma anche di chi ottiene il prestito.
Avere la certezza di poter ripagare quanto avuto,come detto prima, è una salvaguardia anche per evitare di indebitarsi al di sopra delle proprie possibilità.
Uno dei meccanismi maggiormente riconosciuti, e utilizzati, in questi casi è la cessione del quinto dello stipendio. Ovvero, ci si accorda che il quinto di quanto si riceve dalla propria ditta a fine mese viene direttamente versato all’istituto che ha erogato il prestito. Quei soldi, quindi, non arriveranno nemmeno sul conto corrente, ma andranno mese dopo mese a ripagare il nostro debito.
E’ una formula conveniente?
La formula della cessione del quinto dello stipendio ha molti vantaggi; è facile da applicare, è riconosciuta e quindi degna di fiducia, ed è automatizzata.
Di contro, richiede un minimo di pianificazione economica familiare. Cedere il quinto dello stipendio significa, in concreto, avere entrate inferiori del 20 per cento per un certo numero di mesi. In numero, su uno stipendio da 1500 euro, significa prenderne solo 1200.
Certo, ci sarà il capitale avuto in prestito. Ma se viene interamente speso per un motivi preciso (per esempio una ristrutturazione in casa, oppure pagamenti di spese o tasse pregresse), si dovrà di nuovo fare i conti solo con l’entrata mensile.
E’ quindi consigliabile, prima di sottoscrivere il contratto, rivolgersi a un esperto in materia, che potrebbe anche farvi un prospetto delle spese per i mesi a seguire. A voi il compito, poi, di rispettarlo.
Quali difficoltà si possono incontrare
Il quinto dello stipendio non è un meccanismo difficile, né da applicare né da capire. Le difficoltà possono esserci solo per coloro che non hanno una posizione lavorativa regolare. Dato che si rifà sullo stipendio, è ovvio che valga solo per coloro che hanno un contratto da dipendenti. Non vale quindi per piccoli imprenditori o le cosiddette partite iva.
Inoltre, anche i neoassunti, o coloro che lavorano in aziende molto piccole o in start up, potrebbero incontrare qualche ostacolo per veder attuata questa possibilità.