Breve guida all’utilizzo del virtual private cloud
Può sembrare difficile capire come funziona il cloud computing, soprattutto perché non esiste un’unica soluzione che vada bene per tutti, ma tante diverse opzioni da scegliere in base alle proprie necessità. Un’azienda multinazionale non avrà le stesse esigenze di un lavoratore freelance, ma entrambi potrebbero aver bisogno di un ambiente cloud privato ed isolato, ovvero un virtual private cloud, chiamato anche VPC. Questo spazio è sicuro e protetto all’interno di un altro cloud che solitamente è di uso pubblico. Solitamente viene usato dalle aziende per sfruttare i benefici di un servizio su misura, creare database, eseguire applicazioni e gestire siti web. Il VPC viene scelto per l’opportunità di poter utilizzare le risorse del cloud pubblico, scalando facilmente verso l’alto o verso il basso, ma con tutti i vantaggi che offre un servizio privato.
I vantaggi del VPC
Il VPC (Virtual Private Cloud) è un servizio di cloud computing separato da un’infrastruttura cloud pubblica e si basa su un’architettura di sistema multi-tenant. Viene utilizzato un provider di cloud pubblico, isolando una specifica sezione che sarà dedicata ad uso prettamente privato. In questo modo si possono ottenere tutti i vantaggi di un fornitore di cloud pubblico senza rinunciare ad un alto livello di privacy e sicurezza, dato che le risorse non vengono condivise con nessuno. Per le aziende si tratta di una soluzione affidabile e sicura e molte oggi si appoggiano a Amazon Virtual Private Cloud (Amazon VPC), che permette di lanciare le risorse AWS in una rete virtuale privata.
I vantaggi riguardano soprattutto l’aspetto della sicurezza, che non è una questione di poco conto nel settore informatico. Le informazioni e le risorse gestite tramite VPC restano sotto il totale controllo dell’utente, anche se altri clienti utilizzano la stessa infrastruttura. I benefici si possono vedere anche sotto l’aspetto economico: sfruttando un provider di cloud pubblico si ottiene un notevole risparmio, gli utenti condividono i costi con altre organizzazioni senza però compromettere la loro sicurezza. Un servizio di VPC è anche versatile perché può essere integrato ad altri VPC, con infrastruttura on-premise o con cloud pubblico. Si può quindi ottenere una soluzione ibrida e dalla facile manutenzione dato che gli aggiornamenti vengono fatti tutti su un unico hardware. Il servizio è scalabile, il fornitore può aggiornare tutto in modo costante e senza dover interrompere i processi di lavoro degli utenti, anzi questi diventano ancora più veloci e sicuri.
Applicazioni e casi d’uso
Quando si parla di VPC non si può non soffermarsi sui casi d’uso, che comprendono: backup o disaster recovery, hosting di un sito o e-commerce, migrazione di carichi di lavoro al cloud. Per quanto riguarda l’ultimo punto, il VPC permette di avere una grande flessibilità sull’ambiente di networking nel cloud e offre anche un alto livello di sicurezza. Questo vuol dire che si possono creare sottoreti IP, configurare tabelle di route, definire gruppi di sicurezza e elenchi di controllo per l’accesso alla rete.
Per fare un esempio applicativo del VPC possiamo nominare la US Air Force (aeronautica militare degli Stati Uniti) che grazie a questa tecnologia riesce a gestire la cyberwar e possibili conflitti aerei. La prima piattaforma di virtual private cloud è stata realizzata con un investimento di 59 milioni di dollari, utile per ottenere dati meteo da condividere con le unità impegnate in conflitti.
Il VPC è quindi utilizzato in tantissimi settori, anche in quelli più delicati, per fornire servizi professionali e di altissima sicurezza. Il 557° Stormo Meteorologico dell’Air Force, che è considerato il maggiore centro meteorologico dell’esercito, si avvale dell’aiuto del VPC per costruire modelli meteorologici sulla base di fonti autorevoli, che servono poi a pianificare operazioni militari o per monitorare l’impatto dei cambiamenti climatici nell’ambiente.