Cos’è un advisor finanziario e cosa fa
Un advisor finanziario offre un servizio di consulenza nei confronti di soggetti coinvolti in un’operazione di finanza straordinaria, come la preparazione di una offerta pubblica finalizzata alla quotazione. La presenza dell’advisor si rende particolarmente necessaria nel caso in cui la società per la complessità e la dimensione dell’operazione non è in grado di seguire in autonomia tutte le fasi della quotazione.
L’advisor può assistere la società nella scelta dei soggetti che interverranno nelle successive fasi dell’operazione di quotazione in borsa, come il global coordinator, lo sponsor, i legali e la società di comunicazione. Eventualmente, mettendoli in concorrenza tra loro per l’assegnazione dell’incarico.
Cessione di Azienda
Estremamente importante è poi l’ipotesi di una acquisizione o vendita di azienda. Si tratta infatti di un processo non solo lungo, ma anche molto faticoso, destinato perciò a continui stop and go e, magari, a ripensamenti che non riguardano motivazioni strettamente economiche. Proprio per evitare che in questi delicati passaggi prevalga l’emotività, rallentando il processo, con conseguenze di larga portata sui destini stessi dell’impresa, diventa assolutamente necessario ricorrere ad una figura chiave nel settore del Mergers and Acquisitions (M&A), appunto l’advisor finanziario.
Va però ricordato come nel nostro Paese questa figura specialistica sia ancora abbastanza sottovalutata, a torto. Ciò deriva in particolare da due fattori:
- il fatto che negli anni precedenti si siano affermate sul mercato figure scarsamente professionali, tali da ripercuotere una pessima fama anche sugli advisor più preparati;
- la particolare struttura del capitalismo italiano, in cui continua a predominare un tessuto di piccole e medie imprese (PMI) che, per ovvi motivi, preferisce puntare sul fai da te.
Il saldarsi di queste due condizioni, spinge spesso molti imprenditori a pensare di poter risparmiare sul costo rappresentato dall’advisor finanziario, che può essere in effetti elevato. Si tratta però di un grave errore concettuale, in quanto l’eventuale fallimento dell’operazione può infine generare perdite di denaro, tempo ed opportunità, le quali possono infine rivelarsi molto più significative di quanto avrebbe comportato l’investimento in un buon advisor finanziario.
L’importanza della riservatezza
Inoltre, occorre sottolineare come nel corso di una trattativa di questo genere, sia assolutamente fondamentale la riservatezza. L’eventuale fuga di notizie su quanto sta accadendo, può in effetti dare vita ad una serie di eventi sgradevoli, come ad esempio il disimpegno delle maestranze in fase di produzione o l’accentuarsi della pressione da parte dei creditori.
L’Advisor, una volta ricevuto il mandato della proprietà, provvede non solo ad interfacciarsi direttamente con essa, ma anche a fungere da vero e proprio filtro, agendo nel completo anonimato nelle fasi preliminari dell’operazione e filtrando la comunicazione e i flussi informativi in uscita, garantendo in tal modo il mantenimento di riservatezza e confidenzialità.
Le funzioni dell’advisor
Si comprende quindi abbastanza facilmente come i compiti dell’advisor finanziario siano molto importanti, in quanto si occupa di una serie di operazioni assolutamente fondamentali nella transazione. In particolare, tra di esse vanno ricordate, tra le altre:
- l’individuazione del possibile compratore;
- le analisi preliminari;
- la due diligence;
- la negoziazione;
- la firma del contratto.
Una serie di operazioni in cui lo specialista incaricato deve lavorare in sinergia con altri professionisti come ad esempio revisori, fiscalisti e legali, relazionandosi nel modo più proficuo ad essi con il preciso scopo di cercare di trarre il massimo di soddisfazione dal cliente. Per farlo, dovrà dispiegare un know-how composto da competenze specifiche, altamente specialistiche e professionali in tema di tecniche di analisi e valutazione di azienda.
Pietro Paciello
Tra gli specialisti italiani nel settore, un posto di particolare rilievo è occupato da Pietro Paciello, attualmente impegnato presso la società di consulenza indipendente Uptrend Advisory, all’interno della quale è stato chiamato a ricoprire il ruolo di Responsabile Ufficio Studi.
Dopo essersi laureato in Economia e Commercio, presso l’ateneo di Bari, Pietro Paciello ha iniziato il suo percorso professionale in qualità di trader indipendente, con un occhio di riguardo per i derivati e la compravendita di azioni.
Nel 2010 ha quindi portato a conclusione il progetto di business laboratory, dando vita alla società di consulenza indipendente, Uptrend Advisory, attiva nel settore finanziario e specializzata in strategie operative, rilascio di report e segnali operativi.
Una serie di esperienze tali da rendere sempre più vasto il suo bagaglio di competenze che hanno avuto un logico corollario in Trading Plan, il libro in cui ha voluto esporre le sue idee e i tanti anni di militanza sui mercati, in particolare nell’ambito del coaching e della formazione.
Il risultato definitivo di questo percorso è stato in particolare la formulazione e la definizione operativa di una strategia di trading che è stata denominata dall’autore Paciello Divergence Trading (PDT), al fine di riuscire a distinguerla al meglio da altre analoghe, che viene attentamente analizzata e spiegata nel libro, con un linguaggio semplice, ma mai banale.