AI e nuove frontiere del mondo del lavoro
L’Intelligenza Artificiale (o AI che dir si voglia) è uno dei temi più caldi del momento. Molti la esaltano, tanti la temono. Il lancio di applicazioni di facile e spesso gratuito utilizzo, che consentono di creare testi, immagini, software, musica, video e molto altro, fa preoccupare e non poco.
Ci sono lavoratori, compresi quelli che si dedicano ad attività creative, che credevano di non venire toccati da innovazioni come quelle informatiche, si riteneva che i computer avrebbero potuto sostituire gli operai in fabbrica, ma non un pittore, un illustratore, uno scrittore, un giornalista o un poeta, ora nessuno è più sicuro di nulla. Molti si sentono concretamente minacciati e chiedono regole più restrittive ad esempio a tutela del diritto d’autore.
L’Intelligenza Artificiale, come ogni strumento, si pensi ad esempio alla ruota, alla catena di montaggio, alla fotografia, il telefono, Internet, ecc. Senza dubbio farà perdere (se così vogliamo dire) dei posto di lavoro, ma potrà anche crearne di nuovi, pensiamo ad esempio a chi creerà, addestrerà o semplicemente scriverà istruzioni e comandi per queste AI.
Non bisogna insomma avere troppa paura, certamente bisogna vigilare, affinché lo strumento venga usato nel migliore dei modi, ma possiamo dire che l’AI non creerà miriadi di disoccupati, potrebbe invece contribuire non poco a risolvere i problemi delle aziende, degli imprenditori e dei lavoratori.
Qualcosa in tal senso si sta già muovendo, ad esempio con la piattaforma Il Raccomandato, che attraverso un sofisticato sistema di matching che sfrutta proprio l’AI, riesce come mai prima d’ora a mettere un imprenditore in contatto con il consulente più adeguato a dare un concreto supporto alla sua azienda.
Questo avviene analizzando sia le affinità tecniche che anche quelle personali. La questione è molto interessante, in effetti le aziende sono fatte di persone. Anche per questo le AI non vanno temute, ma usate al meglio. Bisogna creare nuovi approcci, nuovi strumenti, mettere in relazione le persone in modo nuovo, più efficace e proficuo e forse un po’ a sorpresa, l’AI può contribuire a farlo, il resto però deve venire dall’uomo, ancora insostituibile, con le sue competenze ed esperienze, ma sopratutto con la sua sensibilità e con quell’ampio e complesso insieme di variabili, spesso dette oggi soft skills.
Un “cugino competente” per avviare un processo di meritocrazia e democratizzazione
«L’improduttività delle micro, piccole e medie imprese rappresenta il primo e principale problema dell’Italia, con riflessi significativi anche in ambito sociale – afferma Marco Travaglini, fondatore di Mama Industry, Consulente Paziente e Il Raccomandato – L’innovazione, fondamentale per il progresso economico, si scontra spesso con ostacoli strutturali, tra i quali l’inadeguatezza dell’offerta, per costi ed approccio.»
Le micro e piccole aziende italiane, sono ancora lontane da questa prospettiva, si trovano di fronte a una sfida decisamente non facile, ma che va assolutamente affrontata.
Bisogna introdurre reale innovazione in azienda, ma chi può occuparsene? Chi si impegnerà a tracciare il cammino verso un nuovo mondo, un nuovo e più moderno modo di fare business, risultando competitivi a livello globale? Pare assurdo e paradossale, ma potrebbe servire un “Raccomandato”, un “cugino competente” che possa aiutare ad avviare uno strategico processo di meritocrazia e al contempo anche di democratizzazione dei servizi, specie quelli consulenziali, ad alto valore aggiunto.
Alle PMI italiane serve spesso consulenza di sviluppo, bisogna renderla alla portata di tutti e possibilmente bisogna farlo anche in tempi brevi.
Per affrontare il problema dell’improduttività e anche il mismatch tra domanda e offerta di consulenza, una soluzione come quella de “Il Raccomandato”, iniziativa proposta da Mama Industry, può rivelarsi efficace, anche grazie ad un utilizzo intelligente dei più sofisticati strumenti informatici, per riuscire a promuovere un nuovo approccio all’innovazione e all’impresa, con umanità e promuovendo un’autentica ed efficace connessione tra le persone, superando barriere economiche ed emotive.