Assegno di ricollocamento, cosa c’è da sapere
E’ di questi giorni la notizia che, entro il 30 di novembre, verranno erogati i primi assegni di ricollocazione (o di ricollocamento) previsti dal decreto attuativo del Jobs Act, il numero 150 del 2015.
Questo decreto ha dato vita all’ANPAL, acronimo per Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, la quale si occupa appunto della situazione di soggetti disoccupati in cerca di lavoro sostenendo la loro ricollocazione con interventi mirati. Il primo di questi interventi è il tanto chiacchierato assegno di ricollocamento. Vediamo di cosa si tratta, chi ne ha diritto, come è spendibile e fino a quando.
L’assegno di ricollocamento: cos’è, a chi spetta
L’assegno di ricollocamento è una specifica misura destinata a soggetti disoccupati, per il quale il Governo ha stanziato circa 200 milioni di euro. Si tratta di un voucher disoccupazione, del valore variabile fra i mille ed i 5mila euro, che serve per pagarsi dei corsi di formazione professionale presso i Centri d’Impiego regionali e comunali autorizzati, per rendere più semplice il reinserimento di un soggetto disoccupato nel mondo del lavoro.
Il voucher quindi è finalizzato ad essere sceso presso centri per l’impiego oppure agenzie per il lavoro per acquistare servizi allo scopo di tornare nel mondo del lavoro. La somma in questione verrà recepita dai Cui e dalle agenzie del lavoro solo se il disoccupato avrà effettivamente ottenuto un contratto di lavoro, ed in un misura variabile a seconda del tipo di contratto (a tempo determinato, indeterminato ecc.).
L’assegno di ricollocamento spetta ai seguenti soggetti:
- ai lavoratori in Cassa Integrazione straordinaria;
- ai lavoratori disoccupati per licenziamento collettivo, per giustificato motivo, per risoluzione del contratto a tempo determinato o a chiamata o di apprendistato, somministrazione oppure a progetto, che siano disoccupati da almeno quattro mesi;
- ai lavoratori disoccupati parziali, cioè coloro che hanno un lavoro (sia dipendente che autonomo) ma il cui reddito sia inferiore rispetto a quello esente IRPEF e quindi non sono obbligati alla compilazione della dichiarazione dei redditi.
Se lo stato di disoccupazione si protrae per un periodo maggiore di quattro mesi, allora il lavoratore ha diritto a ricevere l’assegno, sempre restando nei limiti della disponibilità regionale o provinciale.
L’assegno di ricollocazione non comporta la cessazione della Naspi.
Assegno di ricollocazione: come richiederlo e come spenderlo
I disoccupati beneficiari ricevono la lettera dell’ANPAL che li invita a completare la registrazione sul sito, inserendo tutti i dati anagrafici del caso (ed anche quelli relativi al proprio titolo di studio, alle esperienze lavorative, competenze, e via dicendo, compresa anche la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro).
L’assegno ha un valore, come abbiamo detto, fra i mille ed i cinquemila euro. Il valore concreto dell’assegno è determinato sulla base della condizione del lavoratore. Lavoratori più giovani, il cui reinserimento nel mondo del lavoro appare più semplice, hanno diritto ad un assegno inferiore.
Lavoratori più anziani, per i quali trovare un lavoro può essere più problematico, hanno diritto ad un assegno più alto, sempre nei limiti dei 5mila euro.
Il lavoratore può scegliere l’Agenzia per il lavoro o il Centro per l’Impiego dove preferisce usare il voucher. Egli verrà seguito da un tutor il cui compito è quello di aiutare attivamente il disoccupato a cercare lavoro, aiutandolo a compilare il curriculum, ad aggiornare le competenze, ad affrontare bene un colloquio con le aziende.
Il lavoratore può legittimamente rifiutare un’offerta di lavoro?
Il lavoratore può rifiutare una proposta di occupazione che non sia congrua rispetto alle sue esperienze e competenze. In tale caso, egli manterrà il diritto a ricevere la Naspi. Attenzione però: se dovesse rifiutare un lavoro congruo alle sue competenze, potrà perdere la Naspi.
Il percorso della ricerca di un’occupazione con tutor dura sei mesi, prorogabile per altri sei mesi, per un totale quindi di un anno.