Cambio in corsa per il Bonus 600 euro con nuovi requisiti
Si riparte da zero, o quasi con il bonus 600 euro che è stato pensato per le P.Iva e i professionisti che hanno subito un brusco arresto a causa dell’emergenza Coronavirus. Dopo una settimana dall’apertura delle domande online sul sito dell’Inps sono cambiate le carte in tavola.
Sono stati modificati in Gazzetta ufficiale del Decreto Imprese i requisiti per l’accesso a questa indennità prevista dal Decreto Cura Italia. Il bonus sarà destinato in esclusiva agli iscritti alle Casse di previdenza private, ma non si considerano coloro che dispongono di un “trattamento pensionistico”.
Che cosa cambia ora con il “blocco” del Bonus 600 euro
Il cambiamento ha quindi fermato i pagamenti di una parte delle domande inoltrate agli enti a partire dal primo di aprile. Al momento si apprende solo che non sono compatibili con questo premio solo i titolari di assegno di anzianità e di vecchiaia. Le pensioni di invalidità sembrano quindi esenti, anche se in un primo momento sembravano escluse dal piano.
Fino a oggi sono state già ricevute più di 3 milioni di richieste. Tra queste ci sono anche quelle di professionisti che svolgono attività lavorative da dipendenti. Queste ultime domande saranno escluse. Nelle prossime ore gli enti saranno chiamati a prendere decisioni importanti sul da farsi, anche se sembra possibile puntare sulla richiesta di un’integrazione delle domande.
I professionisti hanno possibilità di invio della domanda fino al 30 aprile. Sembra chiaro però che, vista la situazione attuale, l’assegnazione del bonus potrebbe subire dei ritardi. Non inizierà a partire dal 10 aprile come invece avevano riportato alcuni enti. Il condizionale è d’obbligo vista la situazione ancora in via di definizione e sviluppo.
Doccia fredda per tantissimi professionisti
Dopo la revisione della platea dei professionisti aventi diritto non resta che aspettare. Attualmente l’Enpam (medici e dentisti) ha comunicato di aver bloccato più di 25mila richieste in partenza dal 10 aprile. Discorso analogo per la Cassa dottori commercialisti e la Cassa forense. Quest’ultima chiederà una documentazione integrativa per permettere ai professionisti di accedere all’indennità di 600 euro.
Non mancano le polemiche da parte dei commercialisti che hanno sottolineato come la politica abbia approcciato con troppa superficialità l’ennesima decisione di sostegno verso le P.Iva e i professionisti italiani.
Dura anche la reazione dell’Enpam che, dopo la sospensione dei pagamenti, ha spiegato che questa modifica potrà mantenere vive le speranze dei professionisti in seguito alla presentazione di un’ulteriore autocertificazione. Per diverse persone però il bonus 600 euro risulta cancellato, senza considerare i rischi a cui sono esposte quotidianamente.