Canone Rai speciale e partite Iva: chi deve pagare la tassa?
Sta succedendo in questi giorni. Chi possiede una partita Iva potrebbe aver ricevuto o ricevere una lettera dove viene richiesto di effettuare il pagamento del canone Rai. Sul sito ufficiale del network infatti viene scritto che questo canone speciale deve essere pagato da coloro che possiedono uno o più apparecchi televisivi.
La richiesta è rivolta a tutti, a prescindere dall’uso che venga fatto della tv, che sia solo per visione di filmati, video o videocassette dimostrative. La lettera ha iniziato a girare dai primi giorni di giugno e sta raggiungendo un sempre maggior numero di persone. Ma che cosa bisogna fare? Chi deve pagare?
Le partite Iva tremano: bisogna pagare il canone Rai?
Chiunque detiene fuori dall’ambito familiare uno o più apparecchi televisivi sarà così notificato in merito al pagamento del canone speciale. Questo chiaramente comprende su tutti le attività commerciali. Ecco allora che i destinatari sono i proprietari di bar o vari negozio che trasmettono programmi radiofonici o musica in filodiffusione. O almeno così dovrebbe essere: in realtà mamma Rai sta contattando tutti i detentori di partita Iva, compresi quelli che hanno sede legale e domicilio corrispondenti.
In base a quanto è stato spiegato negli ultimi giorni da numerosi quotidiani, la lettera è stata spedita anche a liberi professionisti che operano nel settore artigianale o nella consulenza. Questi lavoratori quindi non dispongono di un apparecchio radiotelevisivo nel proprio ufficio.
Un libero professionista che detiene un apparecchio televisivo solo all’interno dell’ambito familiare, dove ha sede la sua società, come deve comportarsi? Come spiega ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), per mezzo del suo presidente Vincenzo Donvito, quasi nessun lavoratore con partita Iva deve pagare il bollettino.
I chiarimenti di ADUC
ADUC ha spiegato che se la tv di casa non è usata per sostenere l’attività lavorativa allora non esistono per legge gli estremi per obbligare gli utenti a pagare. Inoltre viene fatto notare che la comunicazione arriva per posta ordinaria, non attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno, quindi non avrebbe valore secondo l’Associazione.
Dovrà pagare il canone Rai chi ha apparecchi usati per la trasmissione di programmi all’interno di esercizi pubblici. Parliamo quindi di hotel, bed and breakfast, studi professionali, sedi di partiti politici, negozi e associazioni. Si paga ogni tre mesi, ogni 6 mesi o annualmente.
Non deve invece pagarlo chi possiede solo un computer o un televisore senza sintonizzatore, come specificato in una nota del 22 febbraio 2012 firmata dal Ministero dello Sviluppo Economico.