Pagare con carte e bancomat? Le novità sulle commissioni
Carte di credito e debito? Sono state introdotte importanti novità in merito ai servizi di pagamento.
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto che regola il tetto delle commissioni per l’uso dei bancomat e delle carte. In questo modo si segue la direttiva dell’Unione Europea, adeguando la normativa nazionale al regolamento UE.
Ciò vuol dire che si potranno pagare con la carta anche le più piccole somme di denaro: da un caffè, o una colazione al bar, al giornale.
Novità su carte di credito e bancomat
Il decreto prevede molte più tutele per gli utenti che potranno beneficiare di un regime di responsabilità ridotta, di fronte a pagamenti non autorizzati. Viene così ridotta la franchigia massima da 150 a 50 euro, a carico degli utenti.
Si vuole in questo modo cercare di incentivare l’utilizzo di pagamenti elettronici. Non si potrà applicare un sovrapprezzo sul costo pagato da chiunque scelta l’utilizzo di bancomat e carte.
Tra le numerose novità non possiamo non citare anche l’obbligo, da parte dei prestatori di servizi interbancari, di andare ad applicare commissioni di importo ridotto per i pagamenti con un tetto di 5 euro. I micropagamenti vengono quindi promossi, soprattutto se li mettiamo in relazione alle commissioni applicate alle operazioni di importo superiore a quanto riportato.
Le commissioni di importo ridotto
A partire dal 10 dicembre 2020 infatti, i pagamenti realizzati con carta potranno avere un commissione non superiore ai 5cent di euro. Non dovranno complessivamente essere superiori allo 0,2 % per il valore di ogni operazione.
Da notare che per i pagamenti con carta di debito o prepagata, le commissioni interbancarie a operazione non deve superare lo 0,2 % del valore totale. Mentre nel caso di un pagamento con carta di credito, la commissione interbancaria può essere superiore allo 0,3% del totale dell’operazione.
Con questa nuova operazione, la direttiva Ue si muove per sensibilizzare il mercato dei pagamenti elettronici, aprendolo a nuovi operatori che, in questo modo, dovrebbero portare maggiore concorrenza. E al tempo stesso introdurre anche occasioni economiche migliori sia nell’interesse degli esercenti che dei consumatori.