Consulenza indipendente: si apre una nuova era per gli investimenti?
Fino al 2 gennaio 2018, il mercato finanziario europeo era regolato dalla direttiva MIFID. A partire dal 3 gennaio, è entrata in vigore la direttiva MIFID II, che recepisce e amplia il campo d’azione della precedente direttiva, introducendo importanti novità. In particolar modo, all’articolo 3, essa regolamenta la figura del consulente indipendente, lasciando naturalmente agli stati membri dell’Unione Europea il compito di disciplinare il campo dal punto di vista normativa, prevedendo requisiti analoghi a quelli della direttiva stessa.
Nuova era per i risparmiatori?
Cosa cambia per gli investitori? Va innanzitutto chiarito che non esiste una soluzione vantaggiosa per tutte le stagioni, e non è possibile stabilire quale sia l’opzione migliore per il risparmiatore. La consulenza indipendente, rispetto a quella fornita dalle banche e dagli istituti finanziari ha senza dubbio l’aspetto positivo dell’abbattimento dei costi, che normalmente incidono in maniera concreto sul ritorno dell’investimento. In generale, comunque, il modello ibrido che tiene insieme i due opposti pare l’orizzonte più appetibile nell’immediato futuro. Ciò che è certo, ad ogni modo, è che con la figura del consulente indipendente si schiudono orizzonti diversi, in cui il cliente può, almeno sulla carta, sperimentare i terreni dell’autonomia e di una sempre più marcata trasparenza.
A che punto siamo?
Il consulente indipendente deve presentare due caratteristiche. Innanzitutto, deve essere in grado di valutare, e di conseguenza di prospettare al cliente, una vasta gamma di strumenti finanziari; in secondo luogo, non deve assolutamente percepire commissioni o benefici da terzi (qualora presenti, le provvigioni dovrebbero tassativamente essere girate al cliente). In Italia la consulenza indipendente è già una realtà, che tuttavia fatica ad estendersi in maniera uniforme. Il 60% dei consulenti indipendenti si trova tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, percentuale che sale al 90% se aggiungiamo Piemonte, Toscana e Lazio. In queste regioni sono presenti il maggior numero delle società di consulenza finanziaria, messe in piedi dai professionisti che hanno deciso di abbandonare il campo delle banche per mettere a frutto in maniera autonoma le proprie competenze acquisite.
L’Istituto tedesco di qualità e finanza, tra i principali in Europa per la valutazione dei mercati finanziari, ha quest’anno premiato con il Sigillo d’oro, nella categoria Miglior consulente finanziario indipendente in Italia, la società italo-inglese Moneyfarm, dopo una serie di test che hanno coinvolto oltre 100.000 clienti. Il 63,5% delle persone si è detto soddisfatto dei servizi offerti da Moneyfarm, contro una media inferiore al 50%. Un risultato di prestigio per la società, per il quarto anno consecutivo confermatasi ai vertici della consulenza indipendente nel nostro paese.