Crisi di Governo: rischia grosso il Reddito di Cittadinanza
Per mesi si è fatto di tutto, oltre il possibile, per garantire agli italiani il Reddito di Cittadinanza. Ora che il Governo è in crisi, però, sembra essere proprio una di quelle misure che rischia per prima di saltare. A dirlo è stato l’uomo simbolo di questa iniziativa, ovvero la bandiera del M5S, Luigi Di Maio dopo le consultazioni al Quirinale.
Per il leader dei CinqueStelle non è giusto che sia il popolo italiano a pagare il costo della crisi, ma questo sembra essere l’unico epilogo possibile:
“Siamo preoccupati per i rischi che vanno delineandosi verso l’economia italiana e verso milioni di famiglie”.
Crisi e Reddito di Cittadinanza: è tempo dei saluti?
Dopo la sfiducia della Lega, le dimissioni di Conte e il polverone politico che si sta creando in Italia per evitare una continua a costante recessione dopo i mesi di governo Lega-M5S, la situazione è traballante. Il reddito di cittadinanza era stato come mezzo di sostegno della povertà tanto desiderato dal Capo politico del Movimento.
Di Maio ha puntato il dito contro Matteo Salvini, incolpandolo di aver tradito il popolo italiano. La sua decisione, suonerebbe quindi per l’ex braccio destro al governo, come l’abbandono della nave. Che ora rischia di portare non solo all’addio al reddito di cittadinanza, ma anche a quota 100 e all’aumento dell’Iva.
E questo non tranquillizza sicuramente il popolo italiano, che prende consapevolezza di trovarsi di fronte a una crisi dalle conseguenze importanti. Se, come spiega Di Maio, il nuovo governo non si insedierà prima di dicembre, si potrà davvero dire addio a ogni operazione fatta fino ad ora. E a rimetterci è anche il futuro del Paese sotto diversi fronti.
Salvini continua a invocare a gran voce il ritorno alle urne, senza considerare le ulteriori spese e costi che sono previsti davanti all’ennesima votazione anticipata. Oggi il Capo dello Stato accoglierà nuovamente le forze politiche al Quirinale, per un nuovo giro di consultazioni. Entro domani dovrebbe arrivare la decisione più attesa per questo 2019.
Inizia la seconda fase per i beneficiari del reddito di cittadinanza
E intanto chi ha ottenuto il reddito dovrà entrare nella seconda fase di questa manovra. Dal prossimo 2 settembre inizieranno le convocazioni per arrivare alla firma del patto per il Lavoro. Inizierà così il percorso di ricerca di un’occupazione per i beneficiari della manovra. Ciò prevede che, una volta apposta la firma, vengano accettate le offerte di lavoro proposte, almeno per una delle 3 proposte. Il possibile rifiuto, porterebbe alla perdita di questo bonus.
E’ vero però che il Patto per il Lavoro non è obbligatorio per tutti. Un nucleo familiare in difficoltà potrà scegliere invece il Patto per l’Inclusione Sociale. Ma in questo caso il percorso dei richiedenti sarà diverso, fino ad arrivare al Reddito di Inclusione (Rei) che ha vita proprio ed era presente prima di quello di Cittadinanza.