Diventare notaio: che competenze ha e di cosa di occupa
E’ una delle più antiche professioni, nata addirittura nel Medioevo. Il notaio è una figura che, ancora oggi, ha lo scopo di garantire la validità e la legalità di determinati contratti, ma anche diverse pratiche. E’ una via di mezzo tra un libero professionista e un pubblico ufficiale, che dovrà costantemente mantenersi aggiornato su diversi argomenti e tematiche.
Vista la sua importanza, andiamo a vedere da vicino che tipo di attività deve svolgere, e soprattutto quali competenze deve avere una persona. Innanzitutto diciamo che le procedure sono le stesse per tutte le città italiane, quindi sia per diventare notaio a Palermo sia per diventare notaio a Roma.
Di che cosa si occupa un notaio
E’ un professionista indispensabile se facciamo riferimento a una serie di attività specifiche come:
- Compravendita;
- Stipula di un contratto;
- Rilascio di certificazione;
- Capitali;
- Successioni;
- Società.
Un notaio opera in più campi di specializzazione notarile, e offre così consulenze di vasto genere partendo dalle attività appena citate. Bisogna considerare anche le modifiche e scioglimenti di società, e non solo il momento della loro formazione. Il grande “potere” di questo professionista è rappresentato dall’elaborazione degli atti notarili, utili per dare sia forza esecutiva che probatoria a un’operazione.
Un atto si realizza quando il notaio riceverà i privati e insieme a loro andrà a formulare considerazioni e parere, analizzando quali sono le conseguenze legata a ogni decisione. Quando si arriva poi alla scelta finale, deve raccogliere i dati e le informazioni necessarie per poter così costituire e realizzare gli atti. Tale operazione termina con le firme delle parti sotto la propria responsabilità. Un atto privato di usa spesso per:
- Costituzioni societarie;
- Consultazioni;
- Scritture private;
- Compravendite immobiliari;
- Liquidazione di successione.
Quali competenze e conoscenze deve avere
Ma come si può diventare un notaio? La prima cosa da fare è partire dagli studi e quindi dalle conoscenze base che vanno a formare una persona. Servirà necessariamente ottenere una laurea magistrale in giurisprudenza. Al termine di questo percorso di studi, bisogna seguire 18 mesi di praticantato presso uno studio e successivamente si otterrà il certificato di compiuta attività.
L’aspirante notaio potrà quindi andare a fare domanda per un concorso notarile che viene proposto annualmente dal Ministero della Giustizia. La prova prevede un esame scritto, 3 teoriche e altrettante prove pratiche. Infine c’è una una prova orale che è subordinata al superamento della scritta. In questa fase ogni candidato dovrà sostenere il colloqui relativo al diritto civile, commerciale e legato all’ordinamento della professione.
Chi supera il concorso, si vedrà assegnata una sede e dovrà aprire poi lo studio nei 3 mesi successivi.