Fermati i rimborsi sulle bollette “a 28 giorni”: che cosa succede?
Le bollette corrette, sulle utenze, devono essere mensili e non relative a 28 giorni. Tale scelta aveva creato grande caos qualche mese fa, portando l’Autorità Garante delle Comunicazione a imporre un provvedimento importante.
Agli operatori delle telecomunicazioni veniva chiesta la fatturazione e il rinnovo degli abbonamenti sui servizi di telefonia con cadenza mensile e non a 28 giorni. Il termine per adeguarsi alla richiesta è scaduto nel giugno del 2017 e le compagnie telefoniche di WindTre, TIM, Vodafone e Fastweb non hanno rispettato quanto imposto.
In questi giorni la Terza Sezione del Tar Lazio ha deciso di respingere i ricorsi promossi dagli operatori, contro la delibera n. 121/2017 da loro impugnata. Ma nonostante ciò il Tar ha deciso anche di sospendere i rimborsi agli utenti. Scelta che ha inevitabilmente creato ulteriori polemiche.
Bollette a 28 giorni: perché i rimborsi vengono sospesi?
La fatturazione mensile è stata introdotta da una legge che include anche i contratti di telefonia mobile. Inoltre è stato concesso un nuovo termine agli operatori, che slitta all’aprile del 2018.
Il Tar ha però scelto di fermare i provvedimenti che risalgono al 19 dicembre, in attesa del giudizio. Ed è scattata subito la polemica in merito a tale scelta. Perché? Frenando la restituzione dei soldi agli utenti, si vanno a favorire nuovamente le compagnie.
A confermare questa teoria è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. A partire dal 23 giugno scorso, i consumatori aspettano questi rimborsi. Si parla di cifre elevate, che per il Tar potrebbero incidere sugli equilibri finanziari delle aziende.
Chi ci rimette sono ancora una volta le famiglie italiane
Dona fa notare però che tale gap, è legato alle scelte compiute dagli operatori, che hanno continuato a violare la delibera dell’Autority. E in questo modo a “pagare” davvero per l’accaduto continuano ad essere le famiglie. Ingiustamente purtroppo.
Dona ha ribadito ancora una volta che “i consumatori vanno immediatamente risarciti”. Qualora non venissero rispettate le scadenze e le modalità che sono state fissate dall’Authority nelle delibere, si procederà in un altro modo.
“Partiremo senza indugi con azioni legali”, ha poi concluso Dona.