Fisco: si velocizza il pignoramento di conti correnti per debito fiscale
A partire dal mese di luglio arriveranno importanti novità in tema di debito fiscale. Sarà più facile e veloce il pignoramento dei conti correnti davanti a casi di debiti con il Fisco e cartelle esattoriali.
Viene riconosciuta alla nuova Agenzia delle Entrate e Riscossione, che prende il posto di Equitalia, la libertà di agire senza dover richiedere l’autorizzazione al giudice. Le somme saranno subito bloccate e girate al Fisco, per coprire gli importi a debito.
Debito fiscale: che cosa cambia?
L’Agenzia Riscossione, rispetto a Equitalia, avrà poteri estremamente più ampi. Fino ad oggi l’accesso alle banche era permesso solo per l’Agenzia delle Entrate. Ora anche chi deve riscuotere il debito potrà quindi avere un quadro preciso della situazione. E’ un profonda accelerata che rischia anche di mettere in difficoltà diversi contribuenti. Il nuovo ente avrà l’accesso ai dati dell’Anagrafe Tributaria non appena saranno entrate in vigore le disposizioni del decreto fiscale che si collega alla Legge di Bilancio 2017.
In base alle novità introdotte l’Agenzia Riscossione potrà accedere anche ai dati dell’Inps fino a ottenere le informazioni utili. A quel punto potrà procedere a pignorare lo stipendio, oppure la pensione e le indennità. Si taglia così il passaggio che prevedeva la richiesta del permesso al giudice con relativa sentenza. Non appena viene notificata la cartella esattoriale sarà possibile procedere.
La cartella di pagamento rappresenta infatti un atto esecutivo che viene messo sullo stesso livello dell’atto che intima al debitore di pagare il debito entro 10 giorni dalla ricevuta notifica.
Le tempistiche del pignoramento del conto corrente
Il pignoramento del conto corrente può avvenire se, dopo 2 mesi dalla notifica della cartella esattoriale, non è stato effettuato alcun pagamento. A quel punto l’Agenzia Riscossione si metterà in contatto con la banca. Sarà inviato l’atto di pignoramento prima ancora di notificarlo al debitore. Quest’ultimo dovrà stare attento a non perseverare con il suo comportamento.
I mancati pagamento successivi possono portare il Fisco a richiede, direttamente alla banca, di versare l’importo del debito, evitando di chiamare in causa il giudice.
Che cosa deve fare il contribuente?
Come deve fare il contribuente per potersi difendere dal rischio di pignoramento del conto corrente? Dovrà presentare, entro 60 giorni dalla notifica, una richiesta di rateizzazione della cartella di pagamento.
La richiesta di dilatazione di questo pagamento dovrà essere accettata e deve essere pagata la prima rata. Solo a quel punto il debitore potrà procedere con la richiesta di sblocco del conto corrente. E’ chiaro che questa mossa da parte dell’Agenzia è molto più aggressiva rispetto al comportamento tenuto in passato.