Futures e CFD: cosa sono, cosa li accomuna e cosa li distingue
I CFD e i futures sono prodotti derivati molto diffusi che si possono usare per operare sui mercati finanziari. In questo articolo cercheremo di fare un quadro dei due strumenti finanziari, evidenziandone le similitudini e le differenze. Per avere invece un quadro più completo e dettagliato dell’argomento, su questo link puoi trovare tutto ciò di cui hai bisogno.
Iniziamo in via preliminare a definire meglio il concetto di derivati: si chiamano così perché il loro valore dipende dall’andamento del valore di una attività o dal verificarsi di un evento futuro oggettivo, e questi ultimi elementi costituiscono il sottostante del prodotto derivato.
Cosa sono i futures
I futures sono degli strumenti finanziari derivati sotto forma di contratti negoziati sui mercati tradizionali. Attraverso questi contratti, entrambe le parti accettano di vendere o acquistare una determinata quantità di attività finanziarie in una certa data. Da questa definizione possiamo quindi desumere che i futures possono essere scambiati su mercati regolamentati, attraverso le così dette stanze di compensazione. Queste ultime, in genere, sono costituite da un’agenzia o entità indipendente che sovrintende e disciplina il corretto funzionamento di una borsa di futures.
La caratteristica dei futures è quella di essere dei contratti altamente standardizzati, con una serie di caratteristiche predefinite, che non possono in alcun modo subire delle modifiche dalle parti. La standardizzazione di cui parliamo implica la definizione di una serie di parametri diversi, tra i quali la dimensione del contratto, la data di scadenza e il metodo di negoziazione.
Cosa sono i CFD
Un contratto per differenza, meglio noto con l’acronico CFD, è una forma popolare di negoziazione di derivati. Il trading con i CFD consente di speculare sull’aumento o sul calo dei prezzi dei mercati finanziari globali in rapida evoluzione, come forex, indici, materie prime, azioni e azioni proprie.
Fare trading con questi strumenti offre la possibilità di guadagnare lavorando con i margini: si può andare “short”, e in questo caso vendere poiché si pensa che i prezzi caleranno, oppure andare long, e quindi comprare qualora si pensi che i prezzi siano destinati ad aumentare. Va detto che con il trading CFD, non si compra né si vende lo strumento finanziario sottostante, ma ciò che compriamo o vendiamo è un certo numero di unità per un particolare strumento finanziario.
Differenze tra futures e CFD
Ovviamente, per i meno esperti del settore finanziario, può non risultare estremamente facile distinguere i diversi strumenti, poiché gli elementi che vanno a differenziarli possono non essere così chiari o palesi. Proviamo qui a segnalare le più importanti differenze fra i future e i CFD: i primi, ad esempio, hanno date di scadenza oltre le quali l’asset in questione verrà scambiato. I futures presentano diverse date di scadenza intermedie nel corso dell’anno, ciascuna delle quali è attiva soltanto per un certo periodo di tempo. E qui sta la prima differenza evidente: al contrario dei future, i CFD non hanno una data di scadenza fissa. Ciò che si stipula è un accordo che ha come obiettivo quello di operare, e quindi eventualmente guadagnare, sulla differenza di prezzo esistente fra due momenti, quello della stipula del contratto e quello della chiusura.