Manutenzione della caldaia: tutto ciò che bisogna sapere
Ci sono molte cose non chiare in merito all’argomento della manutenzione della caldaia: quando va fatta, cosa bisogna richiedere e quali sono i costi previsti? Prima di tutto è importante dire che non bisogna fare manutenzione una volta all’anno. E’ invece doveroso rispettare le scadenze riportate nel libretto d’istruzioni. Ma il discorso cambia se parliamo di controlli di efficienza energetica, noto a tutti come il controllo fumi effettuato una volta ogni 2 anni. Andremo ad approfondire l’argomento per capire in che modo comportarsi di fronte alla manutenzione caldaia.
In cosa consiste la manutenzione della caldaia
E’ un servizio che offre a ogni consumatore massima sicurezza verso l’impianto installato in casa. In base alla legge si tratta di un’attività obbligatoria, ma non viene mai riportato le tempistiche e quindi la periodicità da rispettare. Ciò avviene perché la scadenza è legata al tipo di modello scelto. Non bisogna pensare che la manutenzione vada fatta ogni anno, ma è necessario seguire le istruzioni tecniche fornite dall’impresa installatrice.
In questo modo si conoscerà quando richiedere, per esempio, il servizio di assistenza caldaie Vaillant o di ogni altro brand produttore di tale impianto. Il costo varia da 80 a 100 euro.
Chi effettua la manutenzione ordinaria?
Il servizio è garantito da un tecnico abilitato che potrà essere l’installatore stesso dell’impianto, oppure un manutentore. Il suo compito è quello di indicare quali sono le operazioni effettuate e la data del prossimo controllo o manutenzione. Viene riportato in forma scritta sul libretto della caldaia al fine di garantire massima sicurezza.
Dopo aver preso un appuntamento con il tecnico saranno effettuati tutti i controlli del caso sulle parti che sono maggiormente esposte a usura. Ciò significa lavorare sui ventilatori, sugli ugelli gas, la camera di combustione, le elettrodi e le guarnizioni di tenuta. In questa fase si effettuerà una pulizia generale, la verifica dei comandi e la regolazione dell’impianto per massimizzare il livello di sicurezza della caldaia. Ogni intervento deve essere eseguito da operatori abilitati e a regola d’arte per rispettare la normativa vigente.
L’inquilino che si trova in affitto in un appartamento dovrà occuparsi della spesa di manutenzione e assicurarsi che sia sempre aggiornato il libretto della caldaia per eventuali e futuri inquilini. Ricordiamo che lo stesso libretto funge da carta d’identità con tutte le informazioni relative all’impianto fino alla sua demolizione.
Il controllo dei fumi
Come accennato all’inizio del nostro approfondimento si tratta di un servizio che permette di verificare e controllare l’efficienza energetica della caldaia. E’ un controllo obbligatorio regolato da norme che spiegano le cadenze da seguire per effettuarlo. Queste variano in base alla tipologia dell’impianto e al combustibile.
- Gli impianti domestici che hanno potenza compresa tra 10 e 100 kW con combustione liquida o solida dovranno essere controllati ogni 2 anni;
- Un impianto con potenza compresa tra 10 e 100 kW e combustione a gas metano o GPL potrà essere controllato ogni 4 anni;
- Gli impianti termici la cui potenza va oltre i 100 kW e hanno combustibile liquido o solido devono essere controllati ogni anno;
- Un impianto che supera i 100 kW e funziona a gas metano o GPL potrà essere controllato ogni due anni.
Ricordiamo però che per essere sempre aggiornati rispetto alle scadenze è doveroso fare riferimento alle normative emanate dalle Regioni.