Modifica ecobonus: cosa cambierà dal 2019
Basta un decreto per dare il via al nuovo Ecobonus, una scelta che potrebbe portare alla rimozione delle detrazioni.
Le modifiche che vengono riportate nella bozza di decreto, realizzata dal Ministero dello sviluppo economico, dell’economia e dell’ambiente, vogliono ridare luce al sistema delle detrazioni fiscali.
Il settore chiamato in causa riguarda gli interventi di riqualificazione energetica, con ritocchi ai massimali e alle specifiche tecniche. L’atteggiamento però viene criticato da parte dei produttori, secondo i quali vi è ora il rischio di vender tagliare le detrazioni fino al 50%.
Sono considerati diversi tetti di spesa per unità, da 350 a 450 euro al metro quadrato, se si parla di infissi, fino a 180 euro al metro quadrato per la scrematura solare. Si passa ai 200-250 euro al kw per le caldaie a condensazione. Le quote che sono eccedenti alle spese massime non verranno portate a detrazione.
Ecobonus riqualificato?
Come accennato, l’installazione dei nuovi infissi, prevede una soglia di costo sostenibile di 350 € per metro quadro, nelle zone climatiche A e B. Si passa a 450 euro al metro quadro per le aree C, D, E ed F.
Nelle zone più fredde, causa l’isolamento, si può arrivare a toccare quota mille euro al mq. Ciò vuol dire che un consumatore potrà recuperare appena 350 euro. Ecco perché si parla di una perdita di ecobonus pari al 50 per cento.
Chi vuole fare dei lavori di riqualificazione energetica dovrà quindi ricordarsi i tetti imposti: il primo è globale, sulle spese complessive. L’altro per valori unitari.
Per i pagamenti, se si vuole usufruire della detrazione al 65%, non basta indicare la causale del versamento e i dati del beneficiario ma è fondamentale riportare anche il numero e la data della fattura.
Ecobonus: qual è la spesa massima detraibile
Ecco le 3 percentuali detraibili:
- 50 per cento su infissi e schermature solari;
- 65 per cento per caldaie a condensazione con classe A;
- 75 per cento nel caso di riqualificazione corposa.
Tale scelta punta a un sistema più trasparente, anche se si corre così il rischio di svantaggiare alcuni cittadini e le imprese che scelgono di procedere con lavori di riqualificazione.