Partita IVA: regime forfettario, professionisti o flat tax? Ecco le differenze
Negli ultimi tempi si è molto parlato di tipologie di partita IVA, ma forse è bene specificare di cosa si parla quando si nominano il regime forfettario, quello normale dei professionisti e la cosiddetta flat tax.
Se stai pensando di metterti in proprio, questa è l’occasione giusta per scoprirlo: vediamo insieme cosa si intende per tutte queste categorie appena citate.
Partita IVA per professionisti
Naturale scelta per chi svolge un’attività in proprio, la partita IVA per professionisti è rivolta ad architetti, medici, fisioterapisti, agenti di commercio, grafici e a tutte quelle categorie professionali non soggette a reddito da lavoro dipendente.
Il suo grande vantaggio è proprio quello di non avere un vincolo contrattuale: il professionista con partita IVA può avere tanti clienti diversi, senza alcun obbligo.
Aprire la partita IVA per professionisti è semplice, veloce ed economico, ma è sempre bene farsi assistere da un commercialista per svolgere correttamente ogni passaggio. In poche parole, deve essere compilato un documento apposito, da inviare poi all’agenzia delle entrate, e servono le copie di carta d’identità e codice fiscale. Contestualmente, deve essere individuato il codice Ateco corrispondente all’attività scelta e aperta anche l’iscrizione alla gestione separata dell’INPS o a quella prevista dal proprio albo professionale.
Durante la loro attività, i liberi professionisti possono scaricare le loro spese professionali, come affitto, strumenti, ecc. Per quanto riguarda i costi annuali, oltre ai contributi previdenziali i liberi professionisti vengono tassati in base al principio di cassa e devono provvedere al pagamento di IRPEF, calcolato a scaglioni di reddito, e IRAP, oltre all’obbligo di IVA in fattura. A tal proposito, ricordiamo che le fatture devono essere emesse in modo elettronico.
Partita IVA con regime forfettario
La partita IVA può essere una scelta precisa oppure obbligata. Negli ultimi anni sempre più giovani stanno scegliendo questa soluzione per ovviare alla mancanza di lavoro a tempo indeterminato e il regime forfettario è sicuramente quello più conveniente per iniziare.
La tassazione nel regime forfettario avviene tramite un’imposta sostitutiva del 15% che si calcola moltiplicando l’aliquota al prodotto tra fatturato annuo e coefficiente di redditività. Quest’ultimo varia in base al codice ATECO assegnato al momento di apertura della partita IVA, che è diverso in base al tipo di attività.
La sua applicazione è subordinata solo al verificarsi delle condizioni e al possesso dei requisiti prescritti dalla legge. In caso di sforamento del tetto massimo, sarà però necessario passare al regime ordinario che prevede l’applicazione dell’IVA in fattura e delle altre imposte.
Il forfettario non prevede una scadenza legata a un numero fisso di anni di attività o al raggiungimento di una particolare età anagrafica. Chi aderisce a questo regime fiscale agevolato non è soggetto alla fatturazione elettronica, ma deve pagare il bollo sulle fatture, se di importo superiore a 77,47 euro, ma non deve inserire l’IVA.
Chi può beneficiare della partita IVA con flat tax?
Nel gennaio del 2019 è stata introdotta la partita IVA con flat tax che di fatto riguarda il regime forfettario ed è destinata a chi ha un fatturato annuo che non supera i 65.000 euro. L’imposta unica è sempre quella del 15% e l’unico grande limite è quello del fatturato: se sfori il tetto massimo, passi al regime ordinario con la normale tassazione.
Chi sceglie questa soluzione ha già diverse agevolazioni per quanto riguarda la tassazione, visto che l’imponibile viene calcolato tramite l’applicazione dei coefficienti di redditività al fatturato. Di conseguenza, non è possibile scaricare tutte le spese professionali, come affitto, spostamenti e strumentazione, perché vengono già calcolate in via forfettaria attraverso il codice ATECO.
Per quanto riguarda la Flat Tax 2020, dopo alcune notizie contrastanti dal Governo, sembra che tutto potrebbe rimanere come quest’anno. Non ci sarà la Flat Tax per le partite IVA con ricavi tra 65 mila e 100 mila euro, ma nulla dovrebbe cambiare per i liberi professionisti con il regime forfettario. Tuttavia, potrebbero essere aggiunte delle modifiche per chi guadagna tra 30.000 e 65.000 euro, inclusa un’opzione analitica per il calcolo del reddito, invece che forfettaria.
Per il momento non è possibile sapere se le condizioni vantaggiose della flat tax saranno estese ad altre categorie, ma certo è che per chi non ha grandi spese il regime forfettario con il 15% di imposta unica è una condizione molto favorevole.
Fatti assistere nell’apertura della partita IVA da professionisti esperti
Per aprire la partita IVA come libero professionista, con regime agevolato o normale, affidati a commercialisti qualificati nel settore.
Sono molte le sfaccettature da prendere in considerazione per capire quale tipologia si adatta al business che andrai a creare per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese quando sarà il momento di fare la dichiarazione dei redditi.