Pensione 2019, Tutte le novità in vigore dall’1 gennaio
Cambiano nuovamente i requisiti per andare in pensione.
Dal primo gennaio 2019, infatti, potremo assistere a una serie di novità previste dalla legge Fornero. Da questo momento in poi dovrà essere previsto un adeguamento alle aspettative di vita diffuse dall’Istat, ogni due anni. Ovviamente questo tipo di scelta porterà a un possibile e costante innalzamento dell’età pensionabile, fatta eccezione per alcune categorie di lavoratori.
In base alle aspettative di vita, si è potuto anche adeguare il dato relativo alla riduzione dei coefficienti di trasformazione, che sono utilizzati per il calcolo contributivo. Ciò vuol dire che dal primo gennaio 2019, i trattamenti previdenziali saranno più bassi di questo 2018.
Le diverse situazioni ed età previste per andare in pensione dal 2019
Cerchiamo di chiarire bene la situazione, elencando tutte le novità che ci aspettano tra qualche mese. Vediamo le diverse tipologie di pensionamento e l’età prevista per i lavoratori:
- Pensione di vecchiaia: si va da 66 anni a 7 mesi a 67 anni per tutti. L’anzianità contributiva sarà pari a 20 anni;
- Contributiva: si passa da 70 anni e 7 mesi a 71 anni. In questo caso l’anzianità contributiva è di 5 anni;
- Anticipata contributiva: si passa da 63 anni e 7 mesi a 64 anni con 20 anni di anzianità contributiva.
- Pensione anticipata per i lavoratori di sesso maschile: sale a 43 anni e 3 mesi;
- Variante per le donne: Sale a 42 anni e 3 mesi;
- Pensione anticipata lavoratori precoci: si arriva a 41 anni e 5 mesi di anzianità contributiva.
Quali sono le categorie di lavoratori che non saranno colpiti da questo cambiamento?
L’aumento dell’età pensionabile, però, non colpirà, come accennato, tutti i lavoratori. Ci sono delle categorie che possono avere accesso alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi, basta che abbiano maturato un’anzianità contributiva di ben 30 anni. A questo punto viene da chiedersi chi siano questi lavoratori. Ecco le casistiche:
- Coloro che, per almeno metà della vita, abbiano svolto un’attività definita usurante;
- Chi per metà della carriera, o per 7 anni abbiano svolto turni notturni;
- Quelle persone che per metà carriera o per 7 anni sugli ultimi 10 hanno svolto un lavoro gravoso.