Piano Industria 4.0: al via alle agevolazioni fiscali
Al centro dello sviluppo economico della politica nazionale del MISE vi è l’impresa “minore” e tutto il tessuto imprenditoriale costituito dalle PMI italiane, che desiderano andare a passo con i tempi, innovarsi dal punto di vista tecnologico e strumentale, oltre a beneficiare di incentivi fiscali piuttosto interessanti. Gli obiettivi del Governo sono quelli di mobilitare nel corrente anno 2017 investimenti privati in più di 10 miliardi di euro, incrementare la spesa privata aggiuntiva per la ricerca e sviluppo di 11,3 miliardi nel periodo 2017-2020 e far aumentare di 2,6 miliardi gli investimenti privati in capitale di rischio.
Si tratta di una misura e di uno strumento di agevolazione in ambito creditizio e fiscale per le piccole-medie unità produttive italiane che vogliano fruire di incentivi fiscali attivabili (super-ammortamenti, credito d’imposta per ricerca e sviluppo), finanza agevolata per l’Industria 4.0, sviluppo di nuove competenze (con il supporto di scuole, università e centri di ricerca), infrastrutture (banda larga, open standard IoT), detassazione produttività, supporto delle associazioni imprenditoriali per stimolare la cultura dell’innovazione e tante altre misure di supporto.
Una vera rivoluzione senza precedenti che potrebbe stimolare molte iniziative imprenditoriali da parte di giovani, incubatori di idee e di innovazione tecnologica. In questa guida, ci proponiamo di focalizzare e di riassumere in sintesi i punti più interessanti e rilevanti del Piano Industria 4.0.
Obiettivi Piano Industria 4.0: la parola al Ministro Calenda
Il Ministro dello Sviluppo Economico Calenda ha presentato il Piano Industria 4.0 come un piano nazionale “costruito su incentivi fiscali orizzontali“. Andranno in soffitta i bandi a pioggia su ricerca e sviluppo. La gestione del piano nazionale e le eventuali correzioni in corsa saranno affidate a una cabina di regia che coinvolge tutti gli attori pubblici e privati“.
Obiettivo del Governo, ha dichiarato il Ministro Calenda, è quello “di mobilitare nel 2017 investimenti privati in più di 10 miliardi, incrementare la spesa privata aggiuntiva per la ricerca e sviluppo di 11,3 miliardi nel periodo 2017-2020 e far aumentare di 2,6 miliardi gli investimenti privati in capitale di rischio“.
Si tratta di una serie di obiettivi molto ambiziosi ed interessanti dato che la nostra Penisola italiana è un paese di industrie con un tessuto imprenditoriale vivo e vegeto, in grado di tenere la “testa alta” e saper competere nell’agone planetario.
“Le nostre imprese manifatturiere rappresentano il motore della crescita e dello sviluppo economico, con la loro capacitàdi produrre ricchezza e occupazione, alimentare l’indotto e le attività dei servizi, contribuire alla stabilità finanziaria, economica e sociale – è ciò che ha messo in evidenza Carlo Calenda nella Guida al Piano nazionale Industria 4.0, nell’Introduzione – “Creare un ambiente favorevole alle imprese risponde quindi a un preciso interesse pubblico”.
Condivisibile è sicuramente quanto ha messo in luce il Ministro Carlo Calenda in merito al Piano Industria 4.0 dato che “è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale” – continua a redigere il Ministro – “il Piano prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività.”
Con il Piano Industria 4.0 sono state potenziate tutte le misure che si sono rilevate efficaci e, per rispondere pienamente alle esigenze emergenti e sfidanti del modo di fare impresa in Italia e, ne sono state previste di nuove. Ma quali sono le misure centrali di questo Piano.
Piano Nazionale Industria 4.0: le agevolazioni fiscali
Tra le misure più interessanti e rilevanti per le industrie italiane vi sono le agevolazioni fiscali quali:
- la proroga super-ammortamento al 140% per acquisto beni strumentali (al 120% per mezzi di trasporto);
- l’iper-ammortamento al 250% per investimenti in digitalizzazione, con estensione termini di consegna al 30 giugno 2018 previo ordine e acconto del 20% entro fine 2017;
- credito d’imposta R&S per investimenti incrementali, con aliquota raddoppiata al 50% e tetto di spesa alzato a 20 milioni di euro (dai 5 attuali).
Super e iper-ammortamento sono misure utilissime per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Il diritto al beneficio fiscale matura quando l’ordine e il pagamento di almeno il 20% di anticipo sono effettuati entro il 31 dicembre 2017 e la consegna del bene strumentale avviene entro il 30 giugno 2018.
Per quanto concerne il Credito d’imposta su spese incrementali in Ricerca & Sviluppo, l’obiettivo che si propone il Piano Industria 4.0 è quello di stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti e garantire la competitività futura delle imprese. Il credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, è riconosciuto fino a un massimo annuale di 20 milioni di €/anno per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014. A questa agevolazione fiscale, si accede automaticamente in fase di redazione di bilancio, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RU del modello Unico.