Polizza Key Man, una garanzia per l’azienda
Cosa sarebbe stata la Apple senza Steve Jobs? E FCA senza Marchionne? Esistono alcune figure fondamentali all’interno delle società che è difficile sostituire. Per questo motivo è nata la polizza Key Man, uno strumento assicurativo che copre un’azienda dai danni che possono verificarsi in seguito alla perdita di una figura professionale fondamentale, appunto un uomo chiave, un “key man”.
Il contraente ed il beneficiario di questo contratto è l’azienda, mentre l’assicurato è l’uomo chiave per cui è stipulato il contratto. La copertura è riservata alle aziende costituite in forma societaria, agli studi professionali o ai singoli imprenditori ed offre anche notevoli vantaggi da un punto di vista fiscale.
Quali sono i vantaggi di una polizza Key Man per le aziende
In caso di premorienza dell’uomo chiave viene garantita una liquidazione di un capitale all’azienda, fornendo i mezzi per la prosecuzione dell’attività. Di conseguenza l’azienda, già danneggiata dalla morte dell’uomo chiave, non dovrà utilizzare risorse finanziare interne.
Non c’è un limite per la determinazione del capitale massimo assicurabile, tuttavia la liquidazione deve rispettare i canoni del principio di congruità, cioè deve essere proporzionata in base all’importanza rivestita dall’uomo chiave. Se l’assicurato è socio di un’attività di persone, allora il capitale potrebbe coincidere alla sua quota. In questo modo la polizza liquiderebbe i suoi eredi senza scalfire le risorse economiche dell’azienda. In base all’art. 2284 del codice civile, in caso di morte di uno dei soci gli altri devono liquidare agli eredi il valore della quota spettante al socio deceduto. Con la polizza Key Man l’azienda eviterebbe dunque di contrarre debiti con gli eredi, se questi non intendono subentrare al socio deceduto.
Professionisti e singoli imprenditori: come funziona la polizza Key Man per l’individuo
Se la scomparsa di una figura fondamentale dovesse verificarsi in una società di capitali, l’azienda in questione si tutelerebbe garantendosi un capitale consistente contro i danni immediati e diretti che ne risulterebbero. L’azienda potrebbe utilizzare questo capitale per richiedere consulenze esterne o per assumere un manager di pari valore di quello scomparso. Tale copertura non si configura come benefit per il manager deceduto, in quanto è sottoscritta dall’azienda a proprio favore. La società inoltre deduce il premio pagato dal reddito di impresa, e l’uomo chiave, cioè l’assicurato, deve acconsentire alla stipula del contratto con una firma secondo l’art.1919 del codice civile.
Indennità aziendale e polizza Key Man: cosa succede in caso di interruzione
L’indennità percepita dall’azienda, in caso di morte o di invalidità permanente dell’uomo chiave, rientra nel reddito d’impresa e di conseguenza sarà tassata. Da un punto di vista fiscale l’importo dei premi è deducibile, in quanto sono ritenuti componenti negativi di reddito se il contraente ed il beneficiario della polizza coincidono con l’azienda. In caso di morte dell’assicurato le somme liquidate all’azienda sono considerate componenti positive di reddito. Se l’azienda non intendesse più coprire il rischio legato alla perdita dell’uomo chiave, può riscattare il premio se ha sottoscritto una polizza a “Vita Intera”. Anche le somme incassate dal riscatto sono componenti positive di reddito e quindi soggette a tassazione.