4 buoni motivi per non prestare soldi a amici e parenti
Shakespeare diceva in Amleto “Non chiedere né dar danaro in prestito: col prestito si perde, molto spesso, il danaro e l’amico…”. Questa massima, la possiamo utilizzare ancora oggi per identificare i problemi del prestito tra amici.
Molto spesso infatti, quando si decide di concedere un prestito ad amici e familiari, si può incorrere in problemi che rischiano d’incrinare i rapporti sia con la propria famiglia, che con i propri amici. Il problema è che non essendoci un organo regolatore del prestito, come nel caso delle banche, spesso quest’ultimi si approfittano di un prestito tra amici per poi svanire completamente nel nulla e lasciandovi, così come diceva il grande drammaturgo inglese “senza denaro e senza amici” .
Con questa premessa, andiamo ad identificare i motivi per i quali non bisognerebbe mai accettare un prestito tra amici o se lo si accetta a quali principi sottostare per non rischiare di perdere il denaro prestato.
I prestiti tra amici non hanno scadenza
Quando si va in banca a chiedere un prestito ci sono clausole, interessi e periodi di rientro del finanziamento ben precisi. Purtroppo non è sempre così nel caso del prestito tra amici, in questa circostanza, si parla di prestiti a tempo indeterminato.
Questo perché quando si presta del denaro ad un amico si va a creare un limbo d’incertezza che porta il debitore a non sapere quando restituirà il denaro chiesto in prestito, e al creditore quando riuscirà nuovamente a riavere la cifra data.
Il senso d’incertezza può essere molto difficile da sopportare per entrambi le parti, e potrebbe portare chi ha prestato il denaro a rimandare una sua spesa personale nell’attesa di ricevere nuovamente il denaro dato in prestito.
Quindi, cosa fare se si presta il denaro ad un amico? La cosa migliore sarebbe stabilire, prima di fornire il prestito una data limite entro la quale questo dev’essere rimborsato. In ogni caso è possibile anche, per avere la certezza che il debito venga pagato, chiedere la compilazione di una cambiale con la data nella quale poter andare a riscuotere la cifra prestata.
In caso di cifre medio alte, è possibile perfino decidere di richiedere delle cambiali mensili per la reintegrazione del debito con piccole rate, proprio come se si stesse facendo un finanziamento in banca.
Il rimborso non è una priorità
Spesso, quando si presta del denaro agli amici si dice “Quando puoi me li ridai”. Questa frase è sicuramente la peggiore che si possa affermare in una situazione del genere. Infatti, senza stabilire una data di scadenza o una piccola condizione all’amico che è in debito con voi, il prestito passa in secondo piano.
In che senso? Bé, l’amico penserà questo mese questi soldi mi servono per fare quel servizio, tanto ho tempo per restituire il denaro. Così via mese dopo mese, il prestito potrebbe dilungarsi anche per anni.
In questo modo il creditore, dovrà sopportare i ritardi nel pagamento del prestito, e sopratutto iniziare a chiedere quando l’amico riuscirà a restituirgli la somma che gli è stata prestata. Alla fine si rischia di litigare, e di non riuscire ad ottenere il rimborso del prestito.
Per risolvere questa situazione, è bene essere chiari fin dall’inizio, sulle modalità di rimborso e sopratutto sul tempo limite nel quale volete ritornare in possesso della cifra prestata.
La difficoltà di chiedere il rimborso
Come illustrato nei punti precedenti, spesso non si riesce ad ottenere il rimborso in tempi brevi, ma questi si prolungano portando così, chi ha erogato il prestito ed il debitore stesso, ad una forte sensazione di disagio.
Il disagio, porterà all’incapacità di affrontare la questione del rimborso, perché spesso si ha vergogna a chiedere i soldi indietro, mentre chi li ha ricevuti, mettendo in secondo piano il prestito, non ha idea di come rimborsarlo.
Insomma, inizia a crearsi un circolo vizioso, che fa soffrire sia chi lo ha erogato che chi lo ha ricevuto. Per risolvere questa situazione di stallo, è bene parlare serenamente con l’amico a cui si è prestato il denaro, e spiegargli la vostra necessità di rientro del prestito e cercare di arrivare così ad una soluzione amichevole. Litigi e minacce in questo caso infatti, possono solo ritorcersi contro chi ha prestato il denaro.
Nel prestito tra amici il creditore diventa schiavo del debitore
In un prestito tra amici, chi ha erogato la somma, diventa completamente schiavo di chi l’ha ricevuta. Perché?
Questo accade perché non si è mai in uno stato di tranquillità, chi ha prestato il denaro non sa, se e quando lo riceverà indietro. Inoltre, verrà messo in condizione di chiedere nuovamente i soldi a chi li ha ricevuti.
Si priverà di qualcosa, non farà un acquisto, magari non riuscirà a fare progetti per una vacanza, tutto perché la cifra prestata non sa quando gli verrà restituita.
Così il creditore diventa schiavo del debitore, potrebbe soffrire di ansia, e perfino iniziare a perseguitare il debitore perché gli ridia la somma prestata.
In questi casi, è necessario prendere in mano la situazione e scoprire chiaramente quando il debitore ha intenzione di restituirvi il prestito, e cercare di trovare una modalità di restituzione che possa evitare il crearsi di questa situazione.
I problemi del prestito tra familiari
Se il prestito che avete concesso non è stato per un amico, ma per un familiare, la situazione si può realmente complicare.
Quando si è in famiglia, spesso non è possibile evitarsi, e il debitore, sopratutto se gli altri sono a conoscenza del prestito che ha richiesto, potrebbe soffrire di un forte disagio. Si sa i familiari quando sanno che navighi in cattive acque iniziano a porti domande e a mettere il naso nella tua situazione economica.
Allo stesso modo la situazione è difficile per chi ha prestato il denaro, perché tutti gli chiederanno, quanto gli ha dato, il motivo, perché lo ha fatto. Insomma, la somma in prestito diventerà una vera questione di famiglia.
Per evitare queste situazioni imbarazzanti, se si decide di fare o chiedere una somma di denaro ad un familiare è necessario che questo sia un accordo che si chiude esclusivamente tra le due parti, senza riferire nulla al resto del nucleo familiare.
E’ legale richiedere un prestito tra amici?
Il prestito tra amici, meglio conosciuto come prestito tra privati, è consentito dalla legge italiana, precisamente dall’articolo 132 del testo unico bancario n.sent.n.2404/2010 emanato dalla Cassazione.
Questo testo disciplina il prestito tra privati che anche se ammissibile in caso di prestito a familiari e ad amici, deve sottostare a delle regole, per non rischiare di essere tacciati per esercizio abusivo del credito. In caso infatti, di prestito tra amici bisogna compilare un atto privato da un avvocato o da un notaio che notifichi la cifra prestata.
Nell’atto vanno inseriti i dati dei contraenti il prestito, i dati di chi lo emette e sopratutto le modalità di rimborso e il tempo limite di questo. Quindi, il finanziamento è legalmente accettato da parte dello Stato Italiano a patto che ci sia un contratto tra le parti. Inoltre, in questo caso, il creditore può anche richiedere il pagamento degli interessi, a patto che questi non superino il tasso legale e che vengano inseriti nel contratto. Inoltre, gli interessi non devono superare il tasso legale, altrimenti si tratterrebbe di un reato di usura.
Infine, in caso di prestiti tra amici, è bene considerare che se si sta applicando un tasso d’interesse sul rimborso, questo va dichiarato all’Agenzia delle Entrate, altrimenti si rischia invece di essere tacciati di evasione fiscale.
Dunque la risposta definitiva è si può richiedere un prestito tra amici e il creditore può chiedere gli interessi al debitore, e se questo accetta è vincolato al rimborso della somma secondo il contratto stipulato dinanzi ad un avvocato o ad un notaio nella forma di scrittura privata.
Solitamente, nel caso di questi prestiti, la cifra che viene rimborsata dev’essere dimostrabile, dunque il rimborso dev’essere effettuato tramite cambiali, bonifici o assegni.
In conclusione, il prestito tra amici, può essere concesso, in caso di piccole cifre quindi che non necessitano di un contratto si potrebbe incorrere in una perdita del denaro. In caso invece di prestiti superiori ai mille euro, è vincolante il ricorso a sistemi legali per l’erogazione del prestito, questo è inoltre anche un modo di assicurare tutti i diritti plausibili sia al creditore che al debitore sui termini di tempo, rimborso e applicazione degli interessi.