Che cos’è la riassicurazione e perché è rilevante
Nonostante la capacità di assumere i rischi, le compagnie di assicurazione non sono immuni dalla possibilità dei sinistri superiori alle attese o di cumuli di sinistri che vanno oltre le previsioni. Ciò spinge le Compagnie assicurative a cercare, a loro volta, protezione assicurativa: la riassicurazione è il mezzo attraverso il quale gli assicuratori ottengono questa sorta di “copertura” e di protezione.
I riassicuratori provvedono a riassicurare il rischio assunto per ridurre ulteriormente la portata di eventuali grossi sinistri e contenere le “perdite” dovute ad un evento catastrofale. Il risultato finale di queste operazioni sarà una ripartizione e frammentazione del rischio che garantisce una maggiore stabilità a tutto il sistema.
Riassicurazione: funzione ed obiettivo principale
La funzione principale e più rilevante della riassicurazione consiste appunto nel realizzare una suddivisione dei rischi assicurati tra una pluralità di imprese professionalmente organizzate. La riassicurazione è una pratica assicurativa che non concerne direttamente gli assicurati, ma solo ed esclusivamente i rapporti tra le Compagnie; tuttavia, di questa importante funzione di stabilizzazione del sistema assicurativo ne beneficiano non solo le Compagnie assicurative, ma anche indirettamente gli assicurati.
In questo mercato assai complesso, in cui tutti i rapporti contrattuali avvengono unicamente tra soggetti professionali, l’intermediario di riassicurazione svolge una funzione molto importante nel far incontrare la domanda ed offerta ed allo stesso sono richieste specifiche conoscenze tecniche e competenze professionali.
Riassicurazione: contrattualistica
La riassicurazione è il contratto con il quale un assicuratore (detto riassicurato o cedente), mediante il pagamento di un premio, trasferisce un rischio da lui assicurato ad un terzo soggetto (detto riassicuratore o cessionario), ferma restando l’estraneità dell’assicurato originale. Non esiste, pertanto, nessun rapporto tra l’assicurato originale ed il riassicuratore; l’assicuratore sarà obbligato nei confronti dell’assicurato, indipendentemente dal fatto che il soggetto riassicuratore indennizzi o meno il sinistro.
La riassicurazione è fondamentalmente un’estensione del concetto di assicurazione ed è, insieme alla coassicurazione, uno degli strumenti tipici previsti dal Codice Civile per la ripartizione del rischio tra più assicuratori. Nella coassicurazione, l’assicurato stringe un rapporto contrattuale con tutti i coassicurati, mentre nella riassicurazione il rapporto contrattuale si crea solo tra l’assicuratore ed il riassicuratore, lasciando fuori l’assicurato stesso.
Riassicurazione: prassi operativa
Nella pratica riassicurativa, il riassicuratore non è disposto ad accettare l’intera cessione dei rischi richiesta dal soggetto assicuratore e può, a sua volta, decidere di riassicurarsi, trasferendo (retrocedendo) la parte del rischio che non è disposto ad accettare ad un altro riassicuratore, che potremo chiamare riassicuratore di secondo grado il quale, a sua volta, cederà parte dei rischi così assunti ad un soggetto riassicuratore di terzo grado e così via.
La riassicurazione effettuata dal riassicuratore per alleggerire i propri impegni su un rischio o su una massa di rischi è detta retrocessione o riassicurazione indiretta. Questa operazione di riassicurazione di rischi riassicurativi determina un successivo ulteriore frazionamento dei rischi che riduce la portata di eventuali grossi sinistri e permette una più agevole compensazione degli stessi da parte del riassicuratore.
Riassicurazione: forme e tipologie
La cessione dei rischi può attuarsi secondo varie tipologie e diversi metodi che portano a risultati ed a problemi di valutazione differenti. La più rilevante è quella che sancisce la differenza tra forme di riassicurazione proporzionali e non proporzionali.
- Si dice proporzionale la forma di riassicurazione in cui al riassicuratore è ceduta una quota predeterminata del rischio, dei premi e dei sinistri. L’assicuratore, in questi casi, deciderà quale quota di rischio vuole ritenere ovvero pagare in proprio e cederà la restante al riassicuratore; i premi ed i sinistri verranno ripartiti nella stessa proporzione. In pratica, i premi ed i sinistri vengono ripartiti tra assicuratore cedente e riassicuratore in base alla partecipazione al rischio e, quindi, alla somma assicurata.
- Si dice non proporzionale, la forma di riassicurazione in cui il riassicuratore copre oltre o in eccesso ad un certo ammontare di indennizzo, che l’assicuratore ha deciso di ritenere. Quest’ultima forma permette all’assicuratore cedente di recuperare dal riassicuratore i sinistri che eccedono una certa cifra, entro un limite massimo sancito. Il soggetto riassicuratore indennizza la cedente di tutta quella parte dei singoli danni che eccede una certa somma fissa (copertura di eccesso sinistri) oppure di quella parte della perdita complessiva di un esercizio che eccede una certa percentuale dei suoi premi (copertura di eccesso di perdita o stop loss). La ripartizione tra assicuratore e riassicuratore dei diritti e degli obblighi derivanti dall’assicurazione diretta è in base all’entità del danno che può verificarsi.