Spotify alla conquista Wall Street: vale già 13 miliardi di dollari
Lo sbarco a Wall Street sarà potente per Spotify o almeno questo è quello si spera all’interno della società. Si sta lavorando per poter finalmente approdare in Borsa nel breve periodo, tra il quarto trimestre di quest’anno e i primi mesi del 2018. Il noto servizio musicale in streaming on demand, secondo le prime stime, avrebbe raggiunto già una valutazione di 13 miliardi di dollari. A confermare questo dato sono state alcune fonti che hanno parlato alla Cnbc.
Dalle prime indiscrezioni è inoltre emerso che l’azienda non ha intenzione di seguire un iter di quotazione tradizionale. Verranno quindi evitate le procedure dell’Ipo, gruppo che offre titoli agli investitori prima del loro debutto in Borsa.
Spotify dovrebbe andare invece a seguire una quotazione diretta con gli investitori che potranno comprare le azioni sul mercato senza un prezzo determinato.
I progetti di Spotify per il debutto in Borsa
Spotify ha registrato fino ad oggi 50 milioni di abbonati ed è un’azienda capace di offrire lavoro a ben 3 mila persone. E viste le sue ottime premesse, il lancio a Wall Street non poteva che essere unico. Potrebbe diventare la prima società di tali dimensioni a seguire questo iter, mettendosi così alla prova. Se questo tipo di “azzardo” riuscisse ad avere successo, potrebbe permettere di lasciare un’eredità duratura e soprattutto innovativa.
Per riuscire nell’impresa Spotify ha deciso di puntare tutto su Morgan Stanley e Goldman Sachs come consulenti per la quotazione.
Gli esperti fanno notare che il collocamento democratico potrebbe però avere rischi non indifferenti. Da un lato si pensa alla forte volatilità al debutto, oltre alla difficoltà legata all’assenza di periodi di lock up, che impediscono agli investitori di vendere i titoli.
Il caso Snapchat: che cosa NON deve fare Spotify
E’ certo che la scelta della società svedese sia alquanto coraggiosa, soprattutto dopo il brusco scivolone che ha segnato il “caso Snapchat”. La società del social network di messaggistica e immagini, che vengono pubblicate per pochi istanti, era partita benissimo in Borsa.
Purtroppo però al primo bilancio trimestrale ha subito mostrato le prime difficoltà, fino a crollare. Le perdite registrate sono state altissime, al di sopra delle previsioni, fino a toccare quota 2,2 miliardi di dollari. In poco tempo la crescita si è arrestata e così il titolo ha perso circa un quinto del suo valore.
Spotify dovrà studiare al meglio le sue mosse per poter evitare di correre lo stesso rischio. La convinzione della società è quella di riuscire a rispondere al meglio davanti alle eventuali sfide di mercato, facendosi forza sul suo servizio completo e mirato.