Stop alla fabbricazione delle monete da 1 e 2 cent: cosa cambia?
Grazie alla conversione in legge del decreto n° 50/2017 è diventata ufficiale la sospensione del conio delle monete da 1 e da 2 centesimi, a partire dal mese di gennaio 2018.
Nonostante tale scelta, le monete che troviamo ancora in circolazione non perderanno il loro valore.
Nel periodo di sospensione però è previsto che l’importo di un costo da pagare venga arrotondato per eccesso o per difetto. In questo modo si andrà a pagare un valore, il più vicino, che sia multiplo di cinque centesimi.
Una scelta indispensabile per ridurre la presenza di tagli più piccoli
La decisione di sospendere 1 e 2 cent si è resa necessaria per eliminare la presenza di monete non facilmente utilizzabili e spesso ingombranti. Basta pensare al peso che possono causare all’interno di un portafoglio, dove solitamente andiamo a inserire queste monete, senza mai trovare modo di liberarcene.
E inoltre bisogna fare i conti con le grandi limitazioni legate al loro uso: non vengono, per esempio, accettate dalle macchinette per la sosta delle auto o da quelle che distribuiscono snack e caffè. Per questo o vengono usate presso negozi e locali fisici, oppure possono diventare scomodi.
La sospensione ha anche a che vedere con un importante risparmio a livello economico. Secondo le stime si può arrivare a mettere da parte quasi 20 milioni di euro, da destinare all’ammortamento dei titoli di Stato.
Prezzi non arrotondati per chi paga con le carte
La scelta è definita, per molti, come una decisione vantaggiosa, ma anche in questo caso non manca un piccolo svantaggio, se così possiamo definirlo. Come detto i prezzi saranno arrotondati, dettaglio che potrebbe rappresentare il cosiddetto rovescio della medaglia.
La norma però prevede una chiara disciplina per l’arrotondamento prezzi. E soprattutto si tratterà di un cambiamento da applicare unicamente per i pagamenti effettuati in contanti.
Se, infatti, si decide di pagare tramite carta di credito, bancomat, smartphone o simili, la presenza dei centesimi resta. La regola non viene, infatti, applicata davanti a un pagamento elettronico e il consumatore potrà andare a versare quanto previsto per l’acquisto di beni o servizi.