TeleTrade: L’export italiano e le prospettive di commercio nel 2021
La pandemia da Covid-19 ha colpito senza ombra di dubbio anche l’intera struttura delle esportazioni italiane. La domanda estera di prodotti italiani ha subito una decisa battuta di arresto, seppure nelle prossime settimane potremmo assistere ad una graduale ripresa dell’export italiano – con diversa intensità a seconda dei settori merceologici; ovviamente per un ritorno alla normalità o meglio per un ritorno alle quote pre-pandemia, nei vari settori e verso i vari paesi partner c’è ancora bisogno di molto tempo, il tutto dipende sostanzialmente dai progressi ed azioni future per far fronte al virus, e in particolare da un ritorno alla vita normale e alla ripresa di fiere ed eventi settoriali, il cui annullamento ha ostacolato i normali scambi internazionali.
Secondo il “Rapporto Export 2020”, redatto da SACE, il quadro dell’evoluzione dell’export italiano per i prossimi mesi risulta in accordo con le proiezioni sulla ripresa del commercio mondiale redatte dall’Oxford Economics. Dall’analisi di tale rapporto si evince che le esportazioni italiane hanno avuto nel 2020 una contrazione dell’11,3%.
Nel 2020, l’anno della pandemia, alcune aziende italiane si sono adeguate alla situazione spostando il proprio “core business” sul digitale; in particolare le PMI, adeguando la loro struttura organizzativa, sono state tra le prime a reagire alla crisi, cogliendo le varie opportunità che si sono presentate con l’export online; tutto ciò è stato possibile grazie all’unione delle figure professionali (tradizionali) come l’export Sales manager e quelle figure professionali (innovative) degli e-commerce manager.
Per quanto riguarda il 2021, al di là delle scelte utilizzate dal alcune PMI in merito alla digitalizzazione dell’export, si stima che le esportazioni italiane saranno incrementate del 9,3%. Ovviamente bisogna tener presente che non tutti i settori saranno coinvolti alla stessa stregua e che ogni settore merceologico avrà una un proprio impatto sulla percentuale finale. Allo stesso tempo bisogna considerare che ci saranno alcuni settori che garantiranno più degli altri un ritorno a regimi sostenuti.
Da quanto emerso dai primi dati statistici, la ripresa dell’export italiano sarà molto eterogenea. Tra i vari settori continueranno ad avere grosse difficoltà di ripresa soprattutto i beni di investimento, come auto e beni strumentali, in quanto sia tra i privati che tra le aziende, c’è ancora grande incertezza nell’impegnarsi in grandi investimenti. Di pari passo, ma in percentuale minore rispetto al settore auto e ai beni strumentali, anche il settore dell’abbigliamento e degli accessori avrà una ripresa molto lenta, in quanto è considerato un settore non di primaria necessità, sottolinea l’analista Finanziario di TeleTrade Giancarlo Della Pietà.
Invece la ripresa dell’export riguarderà in particolare il settore dell’arredamento, soprattutto l’acquisto di mobili e complementi di arredo, incentivato soprattutto dai vari lockdown che hanno imposto più tempo nel restare tra le proprie mura domestiche.
Il settore merceologico meno colpito dalle conseguenze della pandemia e delle varie restrizioni resta comunque quello agroalimentare il quale, nonostante una lieve battuta di arresto nel 2020 dovuto alle restrizioni imposte da bar e ristoranti, vede le esportazioni di prodotti alimentari in un trend che si prospetta crescente per tutto il 2021 (dovuto in particolare all’aumento dei consumi domestici che porterà ad un incremento della filiera di riferimento del 9%). Segnali positivi, saranno riscontrati nell’anno in corso anche per il settore dei farmaci e dei dispositivi medici, grazie alle massicce esportazioni soprattutto verso gli Stati Uniti e la Germania.
Dopo l’analisi dei vari settori merceologici che contribuiranno alla ripresa dell’export italiano, ora ci spostiamo sui paesi stranieri maggiormente interessati al “Made in Italy”. Il 60% delle esportazioni italiane sono destinate ai paesi avanzati ed in particolare: Germania, Francia, Stati Uniti, Svizzera e Nord Europa; i settori più ricercati saranno quello agroalimentare, farmaceutico, tessile e dell’abbigliamento.
Dalle analisi dei dati statistici e delle considerazioni di cui sopra, risulta evidente che la ripresa delle esportazioni italiane sarà graduale. Il tutto dipenderà soprattutto dalla capacità di attrazione dei prodotti italiani; a tal riguardo l’obiettivo principale dei produttori è quello di aumentare l’interesse del “Made in Italy” utilizzando strategie di export atte ad integrare le soluzioni tradizionali e digitali per rispondere con efficacia alle nuove esigenze dei mercati per i mesi futuri.
Ovviamente il quadro generale che va delineandosi per l’export italiano dovrà sempre fare i conti con l’evoluzione dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, la quale al momento a livello globale resta ancora molto incerta; a tal riguardo è opportuno prepararsi all’eventualità che la situazione economica non migliori e quindi sul peggioramento degli scenari finora esposti in relazione alla durata e alla loro intensità e, quindi, sulle esportazioni italiane. In particolare, la necessità di mantenere o addirittura aumentare le restrizioni al movimento delle persone e ai processi produttivi sia nazionali che internazionali, potrebbero accentuare il crollo delle esportazioni italiane nei prossimi mesi; con queste eventualità da tenere in considerazione, il 2021 non sarebbe più considerato un anno di “transizione”, ma sarebbe ancora un anno negativo per poi recuperare non prima del 2023.
Resta sempre aggiornato sull’andamento dei mercati finanziari con il servizio Diretta Live Trading e il Calendario Economico di TeleTrade